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Che i giochi abbiano inizio. Depositate liste e candidature, trenta giorni esatti ci separano dal voto del 25 settembre. Trenta giorni di campagna elettorale, di proposte e di polemiche. Un viaggio che Anteprima24 vi proverà a raccontare attraverso la voce dei protagonisti della politica sannita. Si parte con Giovanni Cacciano, segretario provinciale del Partito Democratico.

Allora, segretario, non è stato un inizio di campagna elettorale facile per il Pd considerate le polemiche che hanno fatto seguito alla presentazione delle liste: capitolo chiuso o la federazione sannita ha ancora qualcosa da recriminare nei confronti di Letta?

“Non siamo adusi alle polemiche né alla caciara. Il PD Sannita, con serenità e fermezza, ha posto temi politici la cui fondatezza risiede nel buon senso e nella logica elementare. Abbiamo semplicemente rilevato che, nell’organizzazione delle liste e delle candidature, due province campane su cinque, le nostre aree interne, siano state espunte dai «meccanismi di garanzia» della rappresentanza. D’altro canto, in un quadro in cui il 50% dei capilista regionali (3 su 6) non è campano, era doveroso da parte nostra dare voce ai territori e alle loro legittime istanze. Nessuna polemica ma semplice aritmetica. Preso atto di tutto ciò, il PD Sannita è già proteso nell’organizzazione della Campagna elettorale che vede in campo ciascuno di Noi con la passione e la determinazione di sempre. Sabato, 27 agosto, i nostri candidati, Antonella Pepe e Carlo Iannace, per gli uninominali di Camera e Senato, Angela Ianaro e Mino Mortaruolo, per la lista plurinominale della Camera, saranno presentati ai Segretari di Circolo e agli Organi di partito”.

Ma cosa è successo nei giorni che hanno anticipato la presentazione delle liste? Cosa non ha funzionato lungo l’asse Benevento-Napoli-Roma?

“È successo ciò che è sempre accaduto, cui si sono aggiunte aggravanti di legge e di contesto. La drastica riduzione dei parlamentari (meno 37%), che finisce per penalizzare i territori meno popolosi, ha determinato una evidente strozzatura della rappresentanza. La scelta di far saltare il «Campo Largo» unitamente alle decisioni di importare 3 capilista da fuori regione hanno fatto il resto”.

Magari ci risponderà che è fantapolitica: ma nelle scorse settimane più volte è rimbalzata la voce di un possibile accordo tra il Pd nazionale e Clemente Mastella: come avrebbe reagito il Pd sannita?

“Mastella sino all’ultimo secondo utile ha tentato di «aggregarsi» ai partiti e alle coalizioni nazionali, consapevole che fuori dal quel campo non c’è partita. Il tema della «collocazione politica» per lui è secondario, per non dire irrilevante. L’urgenza, l’ossessione era assicurare una postazione utile alla moglie, la senatrice Lonardo, eletta capolista di Forza Italia nel 2018 ed approdata, poco dopo, presso altri lidi. Devo riconoscere che il Sindaco di Benevento ci ha provato, senza perdersi d’animo, anche con il PD. La Federazione Sannita e il Partito nazionale sono stati irremovibili. Peraltro, come abbiamo sempre detto senza alcuna intenzione polemica, un’aggregazione di amministratori locali (confinata tra l’Epitaffio e il ponte di Setteluci), svincolata da qualsiasi dinamica politica di rango superiore, non poteva trovare spazio né ascolto presso i livelli nazionali. Così è stato, nonostante la grancassa locale, per mesi e mesi, abbia tambureggiato di «grandi centri» e «sondaggi farlocchi». Ci sarebbe da chiedersi che fine abbiano fatto il loquace Presidente piemontese di Noi di Centro, il Segretario romagnolo, la Consigliera regionale di Caserta (resasi irreperibile ad ipotesi di candidature) o le determinanti liste da approntare in Puglia… Tutto svanito nel nulla di una burla. Alla fine, dopo tutta la caciara messa in piedi, Mastella si trova costretto ad affrontare elezioni politiche per il parlamento repubblicano con una «lista di paese». Una fine ingloriosa che si poteva risparmiare”.

L’attenzione sul territorio si concentrerà inevitabilmente sui collegi uninominali: in quello alla Camera siete ancora una volta avversari di Mastella che schiera l’uscente Sandra Lonardo. Per voi in campo c’è Antonella Pepe: è il profilo giusto per questa sfida?

“Antonella Pepe è un profilo di estremo valore che pratica la politica e le vicende elettorali da lungo tempo. Saprà farsi valere al meglio e Noi saremo al suo fianco. Ventre a terra come usiamo fare nel PD. È noto che il collegio uninominale sia l’espressione del territorio per antonomasia. È nel collegio che i candidati locali esprimono il loro massimo potenziale trainando il Partito e la Coalizione. Siamo certi che, grazie al fondamentale apporto di Antonella, e alla passione dei Militanti ce la giocheremo al meglio contro la Destra, il vero competitor della sfida elettorale. Sappiamo anche che il PD Sannita avesse unanimemente individuato Angelo Moretti per questa durissima sfida, preferendolo ad una «candidatura di servizio». Hanno purtroppo prevalso, come in tanti altri territori del paese, «logiche romane», ma noi andiamo avanti con ancor maggiore convinzione e risolutezza di prima”.

I sondaggi continuano ad assegnare al centrodestra i favori del pronostico, in Italia come in Campania: c’è spazio per invertire la tendenza?

“I sondaggi sono delle previsioni circa gli orientamenti al voto a «bocce ferme». Il voto degli elettori è ben altra cosa. Vincono e convincono i candidati, le idee e i programmi. Siamo sicuri di avere dalla nostra il favore dei candidati più validi e delle idee giuste per l’Italia, a partire dalle sue giovani generazioni. Siamo un paese fortemente diseguale. Scontiamo ataviche disuguaglianze economiche, territoriali e di genere. Sostenere e votare i candidati del Partito Democratico e della Coalizione di Centro Sinistra vuol dire adoperarsi per conferire a tutti l’opportunità di vivere e realizzarsi in un paese più giusto e solidale. Siamo ancora convinti che ne valga la pena, oltre i soliti paroloni delle campagne elettorali”.

Si è discusso molto in queste settimane della rottura tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle. Sull’alleanza coi pentastellati la federazione sannita si era mossa addirittura in anticipo, seppur senza risultato considerata l’improvvisa defezione dei Cinque Stelle alle scorse comunali. È un percorso che dopo le elezioni si può riprendere o è ormai storia del passato?

“Il PD Sannita è stato il precursore, quantomeno in Campania, del «Campo Largo» e dell’alleanza con i 5 Stelle. Stante questa legge elettorale, che «costringe» ad unirsi negli uninominali, l’alleanza con i 5Stelle è o dovrebbe essere naturale. In fondo siamo stati alleati al governo del paese negli ultimi 3 anni. Poi è accaduto l’imprevedibile e l’imponderabile. Per il futuro, mi auguro una legge elettorale che ri-attribuisca agli Elettori la piena facoltà di scegliere i propri rappresentanti come già avviene per i Comuni, le Regioni e il Parlamento Europeo”.  

A prescindere del risultato, il 26 settembre si aprirà una fase politica nuova. A livello nazionale così come sui territori. Dobbiamo aspettarci qualche cambiamento anche qui nel Sannio?

“Al livello nazionale il quadro muterà coerentemente con l’esito delle elezioni politiche. Il Partito Democratico dovrà celebrare il congresso nazionale e quelli regionali. Vicende che non toccano il PD del Sannio il cui congresso si è celebrato meno di sei mesi orsono in presenza di un commissario nazionale. Gli organismi, tutti rinnovati, sono in carica sino al 2026. Sul piano locale, è molto probabile che il quadro politico sarà sottoposto a fortissime fibrillazioni causa il crepuscolo di Mastella, costretto dagli eventi elettorali ad una dimensione esclusivamente beneventana”.