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Benevento – “Gaich può diventare un grande goleador ma è anche uno che lavora tanto per la squadra”. Parole di Fernando Batista, commissario tecnico della Nazionale under 23 argentina. Uno che conosce bene la punta di Bangolea, prossima a diventare ufficialmente giallorossa. 

Tanque è il soprannome che in Argentina diamo agli attaccanti di grande impatto fisico e potenza – dichiara il tecnico a ‘minutidirecupero’ -. L’accostamento con Denis ci sta tutto, Adolfo lo ricorda molto, specie per quei movimenti molto simili in area di rigore. Tuttavia non parliamo di un calciatore solo fisico, ha sia la profondità che la capacità di venire incontro. Può fare tanti gol ma non è da sottovalutare il suo prezioso lavoro per la squadra”. 

Doti che faranno sicuramente piacere a Filippo Inzaghi che era alla ricerca di una punta dalla spiccata presenza ma al tempo stesso disposta a dare una grande mano ai compagni nelle due fasi come fa Lapadula. “Una volta avevo paragonato Gaich a Lewandowski – prosegue Batista -, questo aveva suscitato grande clamore perché il giochino dei paragoni è sempre particolarmente antipatico. Ovviamente mi riferivo esclusivamente alle sue caratteristiche, il polacco è un fuoriclasse già affermato a livello internazionale”. 

Il c.t. argentino promuove dunque l’intuizione della Strega: “Il Benevento ha fatto una grande scommessa che con l’incastrarsi di una serie di fattori potrebbe rivelarsi vincente. Gaich è ancora giovanissimo, ha 21 anni e grandissimi margini di miglioramento. Se sentirà la fiducia ed entrerà in sintonia con Inzaghi potrà fare grandi cose”. 

Questo discorso sembra già particolarmente avviato. Proprio Inzaghi, infatti, ha giocato un ruolo chiave nel convincere l’ex San Lorenzo a scegliere il progetto Benevento: “Per un attaccante è una grande fortuna lavorare con un allenatore di grande spessore, soprattutto se si tratta di uno come Inzaghi che è stato tra i più forti al mondo in area di rigore. Dovrà essere bravo a rubargli il mestiere, ascoltare i suoi consigli e metterli in pratica. Sono sicuro che lo far perché è un ragazzo molto attento, focalizzato sul lavoro e con tanta voglia di migliorarsi ogni giorno”. 

Sul piano caratteriale nessun problema: “E’ un ragazzo d’oro, si integra velocemente nello spogliatoio perché è uno tranquillo e soprattutto un grande lavoratore.Quando ha lasciato l’Argentina già parlava molto bene l’Inglese, ora gli toccherà imparare l’Italiano ma sono certo che gli riuscirà abbastanza facilmente rispetto al russo. Al Cska non si è ambientato, può capitare. E’ giovanissimo e c vuole pazienza. L’ambientamento a Benevento sarà molto più semplice di quanto non lo sia stato a Mosca”.