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Benevento – “Conosco Benevento, qui mi sono diplomato“. Lo rivela Riccardo Scamarcio a margine dell’intervista in cui è stato protagonista, all’Hortus Conclusus, ospite della seconda serata del Benevento Cinema e Televisione Festival. Tanti i fan che hanno aspettato l’artista, il quale al suo arrivo non si è negato a giornalisti e fotografi presenti, raccontando questo aneddoto che lo lega al capoluogo sannita.

Ad attenderlo sul palco il critico cinematografico Valerio Caprara. Un’intervista a 360 gradi, dagli inizi come attore da strada (quasi per caso su consiglio di un amico), fino agli anni della fama, con la consacrazione a idolo delle teenager grazie a “Tre metri sopra il cielo” e l’approdo al cinema impegnato. “Il nostro non è un mestiere semplice – ha raccontato l’attore – siamo sempre esposti al giudizio. Non certo un peso facile da portare. Indubbiamente siamo narcisi e gestire il successo in alcuni momenti è complicato“.

Tornare con i piedi per terra“, un percorso che Scamarcio dice di aver elaborato subito dopo il boom cinematografico arrivato presto con i primi film. “Ci sono stati momenti in cui pensavo di essere Dio ma mi sono ridimensionato”.

Ampio spazio anche al suo rapporto con il pubblico, un’intesa naturale nata in maniera spontanea: “Ho imparato che noi attori dobbiamo capire che bisogna lavorare per se stessi e non per piacere al pubblico”. Sbagliato cercare consensi: “Detesto l’arte consolatoria, noi interpreti dobbiamo essere nudi, concederci senza orpelli o fronzoli, bisogna raccontarci in maniera spontanea. Non ho social di nessun tipo perché espormi non è mai stata una mia priorità“.

L’attore ha poi ribadito di sentirsi vicino al popolo sannita, date le sue origini del sud (è di Andria, Puglia): “Abbiamo un modo di pensare unico e fantastico secondo il quale ‘tutto si aggiusta’, questa e’ una ricetta vincente a cui bisogna aggrapparsi durante lo scorrere troppo veloce di questa vita.”

Prezioso il suo rapporto con la fede consolidato dal viaggio a Medjugorje. “Impossibile che non ci sia altro dopo, la vita è qualcosa di intenso e affascinante, io credo e sono sicuro che per noi esiste un progetto divino”. 

Lo Scamarcio privato racconta una vita semplice, fatta di vacanze al mare a Polignano, l’amore per l’agricoltura, per la lettura e per la sua terra. Un attore di grande successo ma che con il suo fascino e la sua estrema semplicità ha indubbiamente stregato la platea. Al termine dell’intervista Riccardo Scamarcio ha ricevuto il consueto riconoscimento del Bct. Dopodiché si e tenuta la proiezione del film “Loro” diretto da Paolo Sorrentino, dove l’attore è tra i protagonisti. Ospite per la seconda parte della serata anche la protagonista femminile, Euridice Axen.