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Avrebbero compiuto almeno 84 furti d’auto tra le province di Caserta, Napoli, Avellino e Benevento. Nei guai 25 persone indiziate di associazione a delinquere finalizzata al furto, al riciclaggio e alla ricettazione di auto.

Era prevista, presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’udienza preliminare ma è stata rinviata perché mancavano le notifiche alle persone offese. La prossima udienza ci sarà il prossimo 30 maggio, dove si costituiranno diverse parti civili, ovvero le vittime dei furti di auto e ci saranno delle richieste di riti alternativi.

Dovranno presentarsi davanti al Gup dottoressa Gaudino: Andrea Dossi, 49enne; Ernesto Vinciguerra, 48enne; Gennaro Della Femine, 51enne; Giuseppe D’Amico, 49enne; Giuseppe Peluso, 46enne; Massimiliano Apa, 48enne tutti di Casalnuovo; Antonio Parrella, 52enne; e Giuseppe Parrella, 26enne di San Martino Valle Caudina; Rinaldo Parrella, 36enne di Roccabascerana (Avellino); Felice Covino, 46enne; Fulvio Covino, 22enne; Ilario Covino, 24enne; Vincenzo Buono Barbato, 24enne tutti di Arpaise; Domenico Pascarella, 42enne di San Felice a Cancello; Benedetto Pierno, 22enne; Clementina Pascarella, 42enne e Giuseppe Pierno, 47enne di Maddaloni; Vincenzo Uccello, 65enne di San Tammaro; Vincenzo Sorrentino, detto Luca, 45enne di Afragola; Antonio Botta, 47enne di Casoria; Paolo Napoletano, 44enne; Rocco Orefice, 40enne e Alessandro Dossi, 51enne di Napoli; Sergio Trocciola, 47enne di San Gregorio Matese. Tra loro c’è anche l’assessore di Recale Domenico Di Maio accusato di aver fornito alla banda, in cambio di pezzi di ricambi per auto, i mezzi di trasporto e locomozione necessari per la ricettazione ed il riciclaggio dei veicoli e delle parti di essi.

Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Alfredo Santacroce, Michele Ferraro, Orlando Sgambati, Vittorio Luigi Fucci, Filomena Morgillo, Vincenzo Russo, Gennaro Marano, Ferdinando Trasacco, Mario Ferbo, Valeria Verrusio Umberto Costanzo, Mario Cecere e Salvatore Pignatiello.

L’INCHIESTA 

Le indagini sono state realizzate dai carabinieri della Compagnia di Caserta e sono iniziate nel febbraio 2018, dopo l’arresto in flagranza di un ladro d’auto nel capoluogo della Reggia. E’ così emersa l’esistenza di un gruppo ben organizzato e dai ruoli assegnati capace di realizzare decine di furti d’auto servendosi di centraline modificate, di smontare poi le auto e rivederne i pezzi; durante le indagini sono state anche arrestare sette persone sorprese in flagranza in due depositi a smontare le vetture rubate. I furti sono avvenuti nei comuni di Caserta e Santa Maria Capua Vetere, a Napoli e in quelli dell’hinterland, ovvero a Casalnuovo, Afragola e Mugnano, nel Sannio (Arpaise) e in Irpinia (San Martino Valle Caudina e Roccabascerana).

Attraverso le intercettazioni emerse la maestria degli indagati nel commettere i furti, servendosi di centraline abilmente modificate e la suddivisione dei ruoli di esecuzione materiale, di ricettazione e riciclaggio dei veicoli, condotte finali realizzate smontando le vetture e disarticolandole, così da occultarne l’origine, i cui pezzi erano poi ceduti nel mercato ad acquirenti finali, spesso inconsapevoli della provenienza delittuosa delle singole componenti. Durante lo svolgimento delle indagini venivano individuati due distinti depositi presso cui venivano condotti i veicoli rubati, con il conseguente arresto in flagranza di sette persone colte nell’atto di smontare gli stessi ed il recupero di centinaia di parti meccaniche e di carrozzeria.