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Benevento – Era dal colpo di tacco di Nicola Viola contro il Bologna che la fase realizzativa del Benevento si era inceppata. Dal gol del pareggio contro i rossoblù, alla rete del momentaneo vantaggio sul campo dello Spezia, sono trascorsi 324 minuti di digiuno. Tre gare (contro Roma, Verona e Napoli) e poco più senza riuscire a bucare il portiere avversario.

Una sterilità offensiva che sta condizionato la stagione della Strega, tanto è vero che solo il Parma in serie A ha fatto peggio della formazione di Filippo Inzaghi. I giallorossi viaggiano alla media perfetta di un gol a partita, avendone messi a segno 26 in 26 giornate di campionato. Spetta, come detto, ai ducali il titolo di peggior attacco del campionato. Con i tre messi a segno contro la Fiorentina, la compagine di Roberto D’Aversa è arrivata a toccare quota 23 centri.

Numeri che impongono una riflessione, perché i dati della Strega, al netto di una classifica che permette a Viola e compagni di essere ancora padroni del proprio destino, non tendono al sereno.

Agli stenti dell’attacco si affiancano i problemi di una difesa (48 reti subite) in grado di fare meglio solo di Parma (52) e Crotone (64), rispettivamente penultima e ultima forza del torneo. Numeri ai quali si avvicina il Torino con i suoi 45 gol incassati, considerando che la formazione di Davide Nicola ha due gare in meno all’attivo.

Pesano, indubbiamente, le imbarcate all’andata e al ritorno con l’Inter, all’Olimpico con la Roma e nelle sfida con Atalanta e Crotone. Solo in queste cinque gare, la Strega ha incassato qualcosa come 22 reti. Va detto, però, che soltanto in sei circostanze Montipò è uscito dal campo facendo registrare un clean sheet e se l’attacco fatica diventa allora determinante riuscire a non prendere reti.