- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – Era una delle serate più attese di ‘Piazze d’autore’, lo spazio che Benevento Città Spettacolo ha voluto dedicare alla letteratura. In piazza Federico Torre, Paolo Giordano ha presentato ‘Divorare il cielo’, il suo quarto romanzo.
La storia la narra Teresa, fanciulla che pagina dopo pagina diventa donna, lo stesso percorso che seguono gli altri protagonisti, i bambini della masseria: Bern, Tommaso e Nicola. Tre fratelli ospiti di una casa-famiglia. Quattro vite che si incrociano e crescono nella campagna pugliese, dove il libro è interamente ambientato.
Ma il tema centrale questa volta non è l’adolescenza” – sottolinea Giordano. E il riferimento, evidentemente, è per ‘La solitudine dei numeri primi‘, romanzo d’esordio dell’autore torinese. Libro che gli è valso la fama e che per la prima volta lo portò a Benevento, nel 2008, dieci anni fa, in occasione della presentazione dei finalisti del Premio Strega. Premio poi vinto dallo scrittore, allora appena venticinquenne.
Ma ‘Divorare il cielo‘ è una storia diversa da quella di Alice e Mattia. Così come diversi sono i motori che danno forza alla storia. L’amore trova spazio nella relazione complicata tra Teresa e Bern. La religione, invece, è ben presente in Cesare, il capo famiglia, la guida dei tre fratelli.
Nelle sue prime 150 pagine – racconta l’autore – questo libro è concepito negli anni in cui l’Europa era preda del nuovo terrorismo, quando pure si sosteneva che era la nostra tradizione cristiano giudaica a essere sotto attacco. Da non praticante e da laico, dunque, ho voluto interrogarmi su quanto mi appartenesse quella tradizione e così è nato il personaggio di Cesare, una sorta di sacerdote eretico che in alcuni aspetti sfiora il bigottismo“.
E ancora, protagonista è l’ecologismo, una delle tanti fedi che Bern – che con gli altri protagonisti aprirà una azienda agricola per la coltivazione di prodotti bio – abbraccia nel suo cammino. “Non è un caso che l’intera vicenda si svolga al Sud. Perchè qui si avverte con maggiore forza il legame con la propria terra, le proprie radici“.
Di legame in legame, quello tra Giordano e lo Strega resta ben saldo. Per salutarlo, dal pubblico, sale sul palco Giuseppe D’Avino, amministratore delegato della Strega Alberti. “Partecipare di nuovo allo Strega? Non lo so, non è buona norma concorrere nuovamente quando si ha già vinto in passato. Ma chissà. Con ‘Divorare il cielo’ non potevo. Perché uscito tardi e soprattutto perché sarei stato in conflitto d’interesse, visto che sono parte della giuria“.