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Benevento – Un sole audace scalda l’antica pavimentazione e si intrufola tra i vicoli del centro. C’è un gatto disteso in un triangolo di luce, il pelo bagnato da un vento finalmente tiepido, gli occhi rilassati dalle coccole della natura. E’ arrivata la nuova stagione, lo dice il sereno mormorio degli uccelli, lo racconta il sorriso della gente. La giornata è perfetta per un aperitivo con la storia, persino il ricordo più nostalgico riaffiora godendo di una carezza inattesa. Le Giornate Fai di Primavera allacciano le connessioni che il freddo aveva finito per spezzare. Si tratta di un ciclo, al pari degli altri ha un suo inizio e una sua fine, ma questi due giorni che segnano il ritorno dell’ora legale sembrano proprio avere il sapore della rinascita, del risveglio dal torpore, dell’abbandono di un letargo. 

Tre gli appuntamenti nel Sannio. Oggi e domani saranno eccezionalmente aperti al pubblico, a Benevento, la chiesa di Santa Teresa e la Cappella Gentilizia di Palazzo De Simone (quest’ultima solo per i tesserati Fai). Nello storico edificio di Piazza Arechi è stata allestita anche una mostra sui Progetti di Luigi Vanvitelli riguardanti l’Acquedotto Carolino. Ad Airola porte aperte per le Sorgenti del Fizzo e del primo e secondo torrino dell’Acquedotto. Un’immersione nella storia guidata da oltre venti volontari con la collaborazione di tanti studenti provenienti dagli istituti superiori della provincia. Hanno aderito il ‘Galilei’ e l”Alberti’ di Benevento, il ‘Lombardi’ di Airola e il ‘Faicchio-Castelvenere’. Giovani che, vincendo l’iniziale imbarazzo, hanno spiegato accuratamente la genesi e la vita dei complessi storici e archeologici di riferimento. 

Palazzo De Simone e una storia da raccontare

Nel varcare la soglia della Cappella Gentilizia di Palazzo De Simone, chiusa al pubblico dagli anni ’80, è impossibile non avvertire un brivido fluido. Il pavimento è sconnesso, le macerie sono disseminate qua e là, gli infissi sono in parte lacerati dagli oltre quarant’anni di abbandono. Eppure l’anima della chiesa ‘che fu’ aleggia sui nostri capi protetti dal casco d’ordinanza. Una signora osserva più di ogni altro i dettagli dell’edificio, non le sfugge nulla.

Le mattonelle, i marmi, l’altare, rappresentano per lei un viaggio lungo quasi mezzo secolo. “Il matrimonio dei miei genitori fu celebrato in questa chiesa, anche mio fratello si sposò qui nel ’79.  Per la prima volta da quel giorno vi faccio ritorno”. A parlarci è Marina Ricci, ex docente del Liceo Classico, oggi in pensione. “Ora che torno a casa vado subito a rivedere tutte le foto”, prosegue, rapita da un frammento che riemerge con una certa prepotenza.

Il cugino Raffaele, 71 anni, la accompagna fedelmente nella visita. Tutto d’un tratto tira fuori il cellulare e ci mostra in un batter d’occhio un’immagine d’epoca. “Ecco com’era prima“, dice. Ha una notevole padronanza dello smartphone, l’indice è fermo sul display. L’organo era ancora funzionante, sull’altare spiccava una tela che è attualmente conservata a Roma, in attesa di essere restituita. “Ho frequentato il La Salle, ho studiato Ragioneria nelle stanze di questo palazzo. Per me è un po’ come tornare indietro nel tempo”, prosegue con una punta di inevitabile nostalgia.

A Palazzo De Simone ci aveva accolto Pieradamo Giannini, Capogruppo del Fai Giovani di Benevento. Studia Giurisprudenza, nello sguardo ha la curiosità di chi non vede l’ora di conoscere qualcosa di nuovo. Indica dettagli della struttura, ne ripercorre la storia. Ci spiega che una chiesa era già presente nell’800, ma che nel secolo scorso ne fu costruita un’altra da capo in concomitanza con la fondazione del Collegio La Salle. “Le Giornate del Fai sono un’occasione per tutti, sia per chi non conosce certi luoghi che per chi li ha vissuti in un tempo ormai remoto”, precisa rimarcando l’importanza di questi appuntamenti. A indicarci la via era stata invece un’altra volontaria, Fiammetta Marulli, che come Pieradamo coltiva un amore profondo per le eredità storiche del nostro patrimonio. 

La Chiesa di Santa Teresa e le note di Bach

Il flusso ineludibile di armonia che lega il passato al presente ci trasporta in via Giovanni De Vita, nell’intersezione con piazza Salvatore Sabariani. E’ qui che si trova la chiesa di Santa Teresa, l’altro epicentro culturale di questo fine settimana. L’orologio segna le undici e trenta, gli studenti del Conservatorio ‘Nicola Sala’ avviano il loro omaggio a Bach con esibizioni che proseguiranno fino al pomeriggio, come da rigoroso programma. La platea è gremita, si alternano pianiste e violiniste, poi è il turno di una ensemble di clarinetti. Fino a qualche minuto prima gli studenti del Galilei avevano illustrato anche qui i dettagli dell’edificio, costruito nel 1700. “Dal 2002 è l’Università del Sannio a prendersene cura, ma la chiesa è sempre chiusa. Per visitarla non ci sono molte occasioni, se non questa”, dicono aggiungendo una nota a margine alla descrizione dettagliata, molto apprezzata dai loro auditori. 

All’esterno, cullati dalle melodie che risuonano lungo tutto il vicolo, i volontari Devid Pannella, Angela Borrillo e Letizia Mormile dispensano indicazioni ai visitatori. Sono tanti, destinati ad aumentare con il passare delle ore, specialmente nella giornata di domenica. Letizia, la più giovane dei tre, si sofferma sulla sua adesione al Fai: “Ho studiato Archeologia e ho incentrato la mia tesi di Laurea sull’Abbazia di San Lupo, che si trova nel quartiere Triggio – ci confida – Nell’occasione ho conosciuto Ferdinando Ielardi, che mi ha parlato del Fai con grande entusiasmo. Sono felice di dare il mio contributo perché ritengo la missione lodevole. Credo che sia opportuno aprire le porte del nostro patrimonio culturale alle persone, ritengo importante il contatto con la storia”. 

Le Sorgenti del Fizzo e un tuffo nella storia

Ferdinando è il Capo Delegazione Benevento, a lui il compito di gestire le operazioni nel sito di Airola, il terzo luogo da cerchiare perle Giornate Fai di Primavera nel Sannio. “Siamo al settimo cielo. Non ci aspettavamo un’affluenza simile, ci sono tantissime persone che hanno deciso di visitare le Sorgenti del Fizzo. Gruppi di persone non solo dal Sannio e dalla Valle Caudina, ma anche dal Casertano e dal Napoletano. Si respira una splendida atmosfera”, sottolinea ricordando con orgoglio che nelle scorse ore la Reggia di Caserta ha pubblicizzato le iniziative ‘vanvitelliane’ varate dal Fai sannita. 

Le Sorgenti del Fizzo fanno parte dello storico progetto di ingegneria idraulica di Luigi Vanvitelli, volto ad alimentare le fontane della Reggia di Caserta con l’acqua del Monte Taburno. Dal 1997, insieme all’Acquedotto Carolino, fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. In questa due giorni nel sito caudino sono previsti balli del Settecento, rappresentazioni campestri e di gala, concerti musicali e un tableau vivant del complesso di Diana e Atteone. Un’occasione imperdibile, forse irripetibile, per un altro meraviglioso tuffo nella storia. 

Gli insegnanti e gli alunni coinvolti

In particolare, sono stati coinvolti l’I.I.S. “G. Alberti” di Benevento, guidato dalla dirigente Silvia Vinciguerra, l’I.I.S. “Galilei-Vetrone” di Benevento, guidato dal dirigente Giovanni Marro, l’I.I.S. “A. Lombardi” di Airola, guidato dalla dirigente Maria Pirozzi e l’I.I.S. Faicchio-Castelvenere, guidato dalla dirigente Elena Mazzarella. Le  docenti referenti sono state Maddalena Spinelli, la Benedetta Santamaria, Caterina Meccariello e Maria Eugenia De Filippo.

Alunni ‘ciceroni’ per Benevento:  Sofia Castaldi, Francesco Del Tufo, Alessia Frattasi, Federica Giordano, Chiara Martone, Concetta Mincione, Giada Mogavero, Cristel Molinaro, Elisa Paoletti, Maria Salamone, Raffaella Tanzillo, Alessia Vetrone, Costantino D’Abrusco, Giovanni De Maria, Francesco Fiorentino, Noemi Ianzito, Antonio Lombardi, Francesco Longo, Giulia Lucarelli, Antonio Bruno Minocchia, Nadia Diletta Orlacchio, Brigida Palumbo, Gabriela Palumbo, Antonella Pedicini, Silvia Pia Vetrone;

Alunni ‘ciceroni’ per Airola e Faicchio: Noemi Audi, Vincenzo Belfiore, Tommaso Bonelli, Nicolina Buonomo, Edoardo Fetto, Antonio Foschini, Edem Kort, Ilenia Labagnara, Clara Leonetti, Anna Luongo, Marco Masella, Marianna Nero, Mariaconcetta Orsino, Gabriele Vincenzo Petrone, Antonia Porto, Morena Raccio, Carmen Ricciotti, Erika Riccitelli, Emanuel Stanzione, Alessi Tomeo, Aziza Ben Hamed, Daniela Maria Cacchillo, Giorgia Conte, Eleonora De Vincentis, Federica Di Biase, Alessandra Di Meo, Grazia Galietti, Mariella Galietti, Giusy Landino, Maria Sole Russo, Antonella Sanfelice, Michele Yvon Spagnuolo, Tiziana Zotti).

QUI IL PROGRAMMA DETTAGLIATO

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