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Un confronto sul futuro dell’istruzione e sul ruolo degli studenti nei processi di cambiamento si è tenuto questa mattina presso l’Auditorium “Giovanni Paolo II” del complesso De La Salle di Benevento. Ad organizzarlo è stata la Consulta Provinciale degli Studenti di Benevento, che ha inteso coinvolgere gli esponenti istituzionali per aprire un dibattito sull’importanza della partecipazione attiva dei giovani nei processi decisionali e sull’importanza di formare cittadini consapevoli e pienamente capaci di contribuire alla vita politica e civile.

Il dibattito è stato articolato su più panel, ciascuno dei quali orientato ad approfondire una specifica tematica riguardante il rapporto della rappresentanza studentesca con istituzioni, università e associazioni. A introdurre il discorso è stato il presidente della Consulta provinciale degli Studenti, Fausto Desiderio, che ha sottolineato come i giovani debbano essere al centro del sistema scuola e che non si possa prescindere da un dialogo che li veda protagonisti con i vari attori delle istituzioni. I recenti risultati ottenuti dalla Consulta provinciale legati al dossier edilizia, d’altronde, hanno condotto alla creazione di un tavolo permanente di confronto con la Provincia di Benevento. 

L’assessore all’Istruzione del Comune di Benevento, Maria Carmela Serluca, ha esposto la sua idea sulla scuola del futuro: “Gli anni della pandemia hanno evidenziato come sia necessario accelerare un processo di digitalizzazione ancora zoppicante. Prima parole come Dad ed l’e-learning erano ancora sconosciute, oggi rappresentano elementi chiave. Lo stesso vale per la partecipazione, l’apertura alla diversità. Le aule sono sempre più multiculturali, questa caratteristica non deve essere interpretata come una minaccia, bensì come un’opportunità di crescita e di confronto. Gli studenti vanno coinvolti nella progettazione e nella co-progettazione del loro percorso di studi e i progetti sul Pnrr – ha concluso Serluca – dovranno dare impulso a quello che deve essere un sistema educativo e di formazione che privilegi i bisogni degli studenti”.

Luca Cavalli, presidente del Forum dei Giovani di Benevento, ha focalizzato l’attenzione sul tema della rappresentanza: “Chi rappresenta gli studenti ha il compito di far emergere ciò a cui autonomamente gli stessi studenti non potrebbero dar voce. Le debolezze devono essere colte da chi fa rappresentanza per fare in modo che nessuno venga lasciato indietro affrontando i problemi, ascoltando le necessità dell’altro. Le cronache ci restituiscono episodi drammatici in parte dovuti proprio alla mancanza di ascolto e dunque di una giusta idea di rappresentanza. Solo estendendo quella che è la tenda sotto la quale un’intera comunità può ritrovarsi si possono affrontare lucidamente le criticità di un sistema”

Altra questione spinosa quella legata all’orientamento. In aula, ad assistere e a partecipare al dibattito con osservazioni e domande, erano presenti diversi studenti che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. A tal proposito il Rettore dell’Unisannio, Gerardo Canfora, è stato molto chiaro: “Una delle prime decisioni prese quando ho assunto l’incarico è stata proprio quella di cambiare la metodologia di orientamento. Ritengo inutile fare un elenco di ciò che offre l’Università del Sannio, per quello bastano le brochure. Agli studenti serve un’esperienza diretta e serve farla il prima possibile”, ha dichiarato Canfora.

“Abbiamo esteso alle terze e alle quarte degli istituti superiori la nostra proposta orientativa attraverso laboratori, open day e summer school in modo che potessero toccare con mano l’esperienza Unisannio”. Poi il Rettore dell’Università del Sannio ha voluto fare una precisazione sul tema spopolamento: “Non è vero che si deve per forza andare via dal Sannio per trovare lavoro, anche le aziende sannite cercano professionisti. Il nostro obiettivo è formare i ragazzi seminando in loro la consapevolezza del ruolo che andranno a ricoprire. Bisogna avere laureati preparati e consapevoli anche umanamente. E’ l’unico modo per evitare che il cosiddetto dominio della tecnica prenda il sopravvento”. 

Prima che prendessero la parola Pasquale Piantedosi (Senatore Accademico dell’Unisannio) e Stefano Orlacchio (Stegretario di Gioventù federalista Europea Benevento), protagonisti del panel sul rapporto tra rappresentanza studentesca e associazioni, è stato Paolo Palumbo, professore dell‘Università telematica Giustino Fortunato, a chiudere il delicato capitolo sull’orientamento: “Il tavolo di concertazione tra scuole e stakeholder che abbiamo messo in piedi è stato fondamentale per capire le esigenze del territorio. Lo è in misura maggiore l’ascolto destinato agli studenti. Molti dei nostri iscritti sono reduci da esperienze universitarie traumatiche dovute proprio alle mancanze di chi non è riuscito a intercettare le loro difficoltà. Grazie a un sistema capillare tipico dell’università telematica riusciamo a mettere in atto un meccanismo che annulla le distanze – ha specificato Palumbo -. Se uno studente non supera un esame, si procede alla verifica delle specifiche difficoltà incontrate e all’analisi delle stesse da parte del tutor e dello stesso allievo, in modo tale che non resti indietro nell’apprendimento”.