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Di battaglie ne ha vinte parecchie nell’ultimo periodo. Alla ripresa dei campionati, Gabriele Gravina, ci ha sempre creduto. “Non sarò io il becchino del calcio italiano“, aveva dichiarato il presidente federale. Una missione portata a termine, sventato anche il tentativo di golpe della Lega di serie A. Si andrà avanti come indicato dal numero uno della Figc, puntando a finire la stagione sul campo o, altrimenti, concentrando un’annata in play off e play out. E se proprio non si dovesse arrivare a una conclusione facendo rotolare sull’erba la sfera di cuoio, ecco spuntare l’algoritmo, altra idea presentata e voluta fortemente dallo stesso Gravina. Una missione portata a termine, a costo anche di rompere i rapporti con i club del massimo campionato che adesso sognano un’indipendenza in stile Premier League. Guardano oltre Manica i sodalizi di serie A, mentre lo sguardo del presidente è orientato verso un’altra battaglia da ‘combattere‘ a breve termine. Prima della ripartenza dei campionato, Gravina proverà a convincere il Comitato Tecnico Scientifico a ridurre la durata della quarantena in caso di contagiati. La procedura impone 14 giorni di isolamento per l’intero gruppo, perché “il calcio non fa differenza” secondo gli esperti. Anche un solo contagiato, dunque, rischierebbe di vanificare gli sforzi fatti, costringendo i vertici federali a virare verso i piani B o C. “Mi auguro che il mondo del calcio non sia così sfigato da beccare un nuovo caso di coronavirus“, ha dichiarato proprio Gravina a margine dell’evento “Maratona Sport“, “ripartiamo sapendo in modo responsabile che ci sono ancora dei rischi: dobbiamo governarli in maniera corretta perché un blocco ulteriore sarebbe una grande beffa“. Motivo per il quale il numero uno della federazione andrà all’assalto del Cts per ottenere uno ‘sconto‘. “Sono ottimista, mi sembra che i numeri ci diano ragione. Oggi la curva epidemiologica ci lascia ben sperare e non lo dico solo per il calcio“, ha proseguito Gravina, “è evidente che, se dovesse continuare questo trend, chiederemo al Comitato Tecnico Scientifico di allentare alcune restrizioni eliminando una quarantena che mi sembra particolarmente eccessiva, soprattutto se c’è l’idea di aprire agli sport amatoriali come il calcetto“. Di battaglie, insomma, ne ha vinte tante ma Gravina sa che per vincere la guerra manca ancora parecchio. Il calcio, intanto, si prepara a tornare protagonista con le semifinali di Coppa Italia. Un primo piccolo ma significativo passo verso la normalità: “Godiamoci la ripartenza sapendo che dobbiamo ancora limare qualche piccola restrizione imposta dal Comitato tecnico scientifico. E dico piccola per usare un eufemismo“.