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Benevento – L’ultimo BeneventoVerona lo ricorderà bene. Quel giorno Fabio Grosso era presente al “Ciro Vigorito” per assistere alla sfida tra le formazioni di Roberto De Zerbi e Fabio Pecchia. Vinsero i giallorossi, un tre a zero senza appello grazie alla rete di Letizia e alla doppietta di Diabatè. Era il 4 aprile 2018, sanniti e scaligeri arrancavano in serie A e il campione del mondo era alla guida del Bari. Domenica, invece, Grosso non siederà in tribuna ma su una panchina che da tempo ha iniziato a traballare, sfidando per la prima volta nella sua giovane carriera da allenatore la Strega e Cristian Bucchi. Una sfida che potrebbe segnarne il destino, dato che nella città di Romeo e Giuletta l’amore verso l’ex terzino della Juventus sembrerebbe non essere mai sbocciato. I tifosi ne hanno chiesto a gran voce la testa per gli scarsi risultati ottenuti fino ad ora, trovando però la ferma opposizione del presidente Maurizio Setti

Una sconfitta al “Ciro Vigorito” potrebbe far cadere anche la strenua resistenza del numero uno veronese. I gialloblu, del resto, non vincono da oltre un mese, esattamente dalla gara con il Perugia dello scorso 27 ottobre. Due pareggi e altrettante sconfitte nei successivi quattro incontri hanno fatto precipitare la squadra in nona posizione, a due lunghezze dallo stesso Benevento. Due formazioni che vivono momenti diversi. Mentre Bucchi sembra aver ritrovato il bandolo della matassa, grazie anche al passaggio al 3-5-2, Grosso si augura che la sosta forzata in campionato abbia permesso ai suoi ragazzi di ritrovare la retta via.

La vittoria col Perugia, il pari di Palermo e la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia a spese del Cittadella hanno riportato serenità nell’ambiente beneventano. Una ritrovata convinzione da confermare domenica sera, quando la Strega proverà a sfruttare al meglio le proprie qualità e le difficoltà altrui per riproporsi nelle zone nobili della classifica. Bucchi proverà allora a regalarsi il primo successo in carriera contro il Verona, affrontato in tre occasioni: due pareggi alla guida del Perugia nell’annata 2016/17 e una sconfitta con il Sassuolo nella precedente stagione. Per farlo punterà soprattutto su un attacco rimasto per la prima volta a secco al “Renzo Barbera“. L’obiettivo sarà ritrovare subito la via del gol, contro un avversario che ha proprio nella difesa il suo tallone d’Achille. Gli scaligeri hanno infatti sempre lasciato “aperta” la propria porta, non subendo reti solo a Cosenza, in quel caso lo 0-3 è però maturato a tavolino e senza nemmeno giocare. Di contro, Volta e compagni dovranno prestare massima attenzione al finale di primo tempo e, soprattutto, all’avvio di ripresa. Troppo spesso dagli spogliatoi è riemersa una Strega distratta, a dispetto di un Verona capace di realizzare 5 delle 16 reti ufficialmente messe a segno nel primo quarto d’ora del secondo tempo (4 invece sono arrivate nei 15 minuti che precedono l’intervallo). Pregi e difetti di chi, domenica sera, darà vita a una sfida che contrapporrà la ricerca di conferme dei giallorossi alla voglia di riscatto dei gialloblu.