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Benevento – Travolto dall’ennesima crisi economica che rende ingestibile perfino il modesto onere finanziario del calcio dilettantistico, il Real Campoli non parteciperà al prossimo campionato di Prima Categoria e non si sa se e da dove ripartirà e soprattutto se lo farà. Il presidente Lucio Cioffi ha cercato di “difendere” il suo operato, ha chiesto a gran voce una mano ma nessuno ha risposto alla sua richiesta. In questo momento è comunque inutile cercare colpevoli. L’unica cosa certa è che il Campoli rinuncia alla Prima Categoria dopo averla mantenuta sul campo. Una decisione che ha suscitato non poca sorpresa nell’ambiente calcistico sannita, soprattutto dopo gli ultimi campionati disputati ad alto livello. Rammaricato del accaduto anche Nicola Iadanza, uno dei primi allenatori del Real Campoli, vincitore di due campionati.  

Dopo tanti sacrifici fatti dalla società in questi anni, come può il Real Campoli sparire da un giorno all’altro?

“I sacrifici sono stati fatti, se il Real Campoli è stato portato in Prima Categoria è grazie alle persone che sono sempre state vicino alla squadra, in primis il presidente Lucio Cioffi. Dispiace che sia finita così, una piazza come Campoli merita una squadra di calcio. E’ brutto vedere da un giorno all’altro scomparire una realtà che ha dato tanto anche alla comunità e al paese. Per un bambino, per un ragazzo sarà difficile accettare questa cosa perché gli togli uno dei pochi divertimenti. Seguire la propria squadra è sempre una cosa piacevole. Da quando abbiamo iniziato a fare calcio sono state sempre poche le persone che si sono preoccupate delle sorti calcistiche, diciamo che c’è stato un disinteresse da parte di molti, quasi indifferenza. Lo dico da sempre, rispetto ad altri paesi della Valle Vitulanese, a  Campoli non abbiamo mai avuto una storia calcistica, manca la cultura del calcio, è sempre mancata la mentalità. La cosa che avevamo in più rispetto alle altre compagini era il presidente e l’imprenditore di turno che riusciva da solo a mantenere una rosa, ma mancava la società”.

Perchè Cioffi ha detto basta ?

“Cioffi ha fatto la storia di questa squadra. Ha detto basta perché è rimasto da solo, gli ultimi due anni ha dovuto fare enormi sacrifici per far si che il Campoli restasse ancora in vita. Alla fine non ce l’ha fatta, ha visto il disinteresse di tutti e ha lasciato anche lui e questo dispiace. Il rammarico è tanto perché vanno in fumo tanti sacrifici economici, fisici e mentali. Vanno via amici e giocatori, c’è grosso rammarico nel pensare al nostro campo comunale chiuso ma bisogna accettare la realtà. È arrivato il triplice fischio, tristissimo, per tutti”.

Quale sarà il suo futuro?

“Fare calcio è diventato un po’ un problema, per adesso mi è passata la voglia ma alla fine, siccome sono malato di calcio e mi piace allenare, se ci sarà un progetto serio non ti nego che potrei accettare. Sono stato contattato da qualche società ma per adesso è tutto in stand-by”.