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Questa è la storia di una “m” perduta. Il Teatro Comunale di Benevento sul Corso Garibaldi fu inaugurato nel 1862 con il nome, che tuttora campeggia sul frontale dell’edificio, di “Teatro Vittorio Emmanuele”.

L’intestazione, proclamato il Regno d’Italia il 17 marzo 1861, era evidentemente in onore del primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II. Ora, tutti oggi scrivono, appunto, “Emanuele”, con una sola “m”, ma non è sbagliato “Emmanuele”, ovvero con la doppia “m”, perché questa seconda versione di questo nome di persona è una variante della prima: l’origine è ebraica e vuole dire “con noi è Dio”.

L’Enciclopedia Treccani spiega che il profeta Isaia indicò come “Emmanuele” proprio il Messia, Gesù Cristo, per dire appunto che, con quelle 2 “m”, “Dio è con noi”. Va precisato che in lingua inglese il Re Vittorio Emanuele viene scritto “Victor Emmanuel”, cioè proprio con 2 “m”.

Senonché, dopo dieci anni di chiusura al pubblico dovuti a problemi di sicurezza e staticità della struttura, la cerimonia inaugurale curata dal Comune di Benevento del restaurato Teatro sul Corso Garibaldi, avvenuta il 16 settembre alla presenza di tante Autorità ed impreziosita dall’intervento di Beppe Barra, si riferiva al “Teatro Vittorio Emanuele”, come si poteva leggere negli inviti e nei banner strategicamente posizionati sul Corso Garibaldi: tutti. rigorosamente, con una sola “m”.

Il restauro, andato avanti per lunghi anni sotto il controllo della Soprintendenza, non ha affatto interessato il frontale dell’edificio salvaguardando dunque l’originaria intestazione rimasta esattamente quella di sempre, cioé con le 2 “m” per il nome del primo Re d’ltalia: evidentemente nessuno ha dato disposizioni agli operai, ai restauratori, ai pittori etc. di intervenire in tal senso. Ma allora oggi il Teatro si chiama “Vittorio Emanuele” o “Vittorio Emmanuele”?.

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