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Benevento – La vicenda della possibile chiusura da parte del Comune di Benevento del centro sociale “E’ più bello insieme” gestito dalla Caritas Benevento e che da ben 17 anni fornisce un servizio di aiuto e supporto alle persone affette da disabilità, ha nuovamente spalancato una crepa negli uffici comunali deputati alla regolamentazione delle strutture e degli immobili di proprietà dell’ente. La vicenda debitoria pare si sia conclusa con un accordo tra Don Nicola e Mastella e il lieto fine sperato da tutti.

Il problema vero è però un altro. Da tempo si chiede una regolarizzazione, una visione chiara e d’insieme delle convenzioni, delle strutture, dei debiti che negli anni gli occupanti di tali strutture hanno accumulato. La possibilità di affidare strutture dove ci sono morosità e convenzioni scadute mediante gara è in discussione ormai da 5 anni ma dalle amministrazioni che si sono succedute poco o nulla si è fatto.

Le ultime parole ufficiali dell’ex-amministrazione Pepe sul tema risalgono al 6 agosto 2013, per bocca dell’allora consigliere delegato allo sport Enrico Castiello: “Le morosità da parte dei gestori degli impianti sportivi comunali vanno verificate singolarmente poiché per la maggior parte di esse, a causa di una complessa situazione venutasi a creare nel corso di questi ultimi anni relativamente a lavori effettuati (a volte non autorizzati ) vi sono in atto delle vertenze giudiziarie e, conseguentemente, si è in attesa del giudizio per verificare l’esistenza o meno di un’acclarata morosità”.

Esempio emblematico sono le strutture sportive comunali che, come dichiarò lo stesso sindaco di Benevento, Clemente Mastella, durante una conferenza tenutasi al CONI, sono gestite ambiguamente: “I gestori dei palazzetti di Benevento sono come piccoli camorristi locali che utilizzano prodomo sua le strutture”.

Parole molto forti del Sindaco e datate 2016 a cui però non ha fatto seguito un’azione decisa per recuperare le somme dovute all’Ente o la regolarizzazione delle convenzioni e dei contratti di locazione. Una delle strutture sportive comunali al centro dell’interesse di molte associazioni sportive, dalla pallamano al calcio a 5, oltre al Palaparente, è il Paladua, ribattezzato PalaValentino Ferrara, sito nel Rione Ferrovia.

La struttura ad oggi, a distanza di 6 anni dalla riapertura, è priva di uno gestore ufficiale, dopo la “vacatio” creata al termine dell’esperimento posto in essere dall’Amministrazione Comunale di Benevento nell’ottobre 2012 e terminato a settembre 2013 che, come rimarcato nella convenzione dell’epoca, era definito non rinnovabile.

Da quel momento il Comune non ha avuto, praticamente, più nessun potere rispetto alla gestione della struttura anche se ha sollecitato più volte il pagamento dei canoni di locazione pena il ritiro della concessione. Passano i mesi e i solleciti ma nulla si muove. Nemmeno gli esposti delle varie Associazioni utilizzatrici della struttura riescono ad avere un riscontro. Già, perché molte associazioni pagano un canone ai “veri” gestori, quelli che però nel frattempo accumulano debiti fino a 42.000 euro, secondo le stesse associazioni, a causa del mancato versamento del canone e delle bollette.  Il danno erariale non sembra preoccupare l’Ente che negli ultimi mesi, su pressing dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, si prodiga per assicurare una pronta redazione di un bando a cui possano partecipare gli aventi diritto. Il temporeggiare sulla questione bando farebbe pensare a una specie di agevolazione per gli “abusivi” dell’ex Paladua: sanate i debiti e poi facciamo il bando a cui potete partecipare. L’alluvione del 2015 ci ha pensato poi a rendere ancora più spinosa la questione. Lavori per mettere in sesto la struttura pagati dai gestori “abusivi” che pretendono scorpori, adeguamenti della situazione debitoria che il Comune non riesce a quantificare ancora con precisione.

Una corsia preferenziale non comprensibile ma che in città è stata utilizzata da sempre sulle strutture comunali che poi, con il passare degli anni, diventano morose, accumulano debiti ma, a quanto pare, acquisiscono anch uno pseudo diritto di affidamento in comodato d’uso.

Intanto le associazioni che vorrebbero partecipare al bando di gara (ancora in cantiere) per l’affidamento della struttura del Rione Ferrovia non demordono e in attesa dello sblocco della vicenda è il consigliere Luca Paglia, che presiede la Commissione Sport, a spiegarci l’attuale stato dell’arte: “Ho convocato e chiesto risposte rapide ed esaustive ai dirigenti dei settori Sport, Patrimonio e legale ma al momento non ho ricevuto nulla. Per venerdì dovrei avere gli atti e i documenti dal dirigente del settore sport, Timossi sulle procedure di bando, gli eventuali contenziosi legali e anche sul bando sport e periferie. Attendo fiducioso affinché si possa sbloccare la situazione anche in previsione delle Universiadi”.

Una gatta da pelare che, tra contenziosi legali, guerre fratricide tra società, interessi di sorta e l’avvicinarsi delle Universiadi, rischia di lasciare in strada diverse società sportive sannite.