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Inaugurato l’anno pastorale, Mons. Accrocca: “Riconciliamoci”

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Benevento – Riconciliarsi con la storia personale. L’arcivescovo metropolita di Benevento mons. Felice Accrocca ha inaugurato con queste parole l’anno pastorale 2019/2020 dell’Arcidiocesi di Benevento.  L’incontro si è svolto presso la Cattedrale di Benevento e mons. Accrocca ha quindi indicato nel suo discorso le linee pastorali per il prossimo anno.

L’assemblea, che ha visto riuniti sacerdoti, religiosi, catechisti e fedeli, è uno dei tre appuntamenti fondamentali della vita diocesana, insieme alla Messa crismale e alla veglia di Pentecoste. L’arcivescovo nel suo discorso ha sottolineato: “Ci troviamo a vivere in una città del centrosud con i suoi problemi, non dobbiamo però farci sopraffare dal disfattismo, ma provare piuttosto a riconciliarsi con noi stessi, guardando avanti”. Mons. Accrocca ha quindi voluto suddividere in tre fasi la vita della Chiesa beneventana per il prossimo anno: “Si punterà molto sulla catechesi. Ci concentremo  ad incrementare il lavoro con le parrocchie ed anche a non disperdere il tema sociale dando  un prosieguo al discorso delle aree interne”.

E su questo specifico punto, cioè sulla clamorosa iniziativa assunta dai cinque Vescovi delle aree Interne della Campania di nord est nella tarda primavera scorsa, mons Accrocca ha spiegato che l’iniziativa d’indire un Forum degli amministratori campani nasce dal rifiuto della rassegnazione. No, ha ribadito in uno dei passaggi più significativi del suo discorso, è ingiustificabile ritenere che ormai i giochi socio-economici per la dorsale appenninica siano stati fatti e che “l’unica possibilità rimasta sia quella d’insistere in una sorta di accanimento terapeutico per ritardare, quanto più possibile, la morte dei nostri territori.” È necessario, però, agire non in maniera disorganica o, ancor peggio, scomposta, ma in base a una progettualità profetica, ha aggiunto mons. Accrocca. “Occorre un progetto strategico di lunga gittata che miri a privilegiare l’interesse comune, il quale solo può consentire il benessere di tutti, singole persone come enti locali”.