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Benevento – Un protocollo per l’inclusione sociale dei detenuti comuni è stato siglato questa mattina presso il Carcere di Benevento. L’iniziativa è stata assunta dalla Direzione della Casa Circondariale, dalla Rete “Sale della Terra” con i buoni auspici del Garante dei Detenuti della Regione Campania. 

L’obiettivo dell’intesa è quello dell’inclusione sociale di persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria per promuovere numerosi tipi di azioni: attività di sensibilizzazione rivolte alla comunità locale sul reinserimento di persone in esecuzione penale, la conoscenza e lo sviluppo di attività riparative a favore della collettività e la creazione di percorsi di reinserimento lavorativo di persone detenute. Inoltre si punta alla creazione  di progetti personalizzati di accoglienza e di reinserimento socio-lavorativo dei detenuti, dimostrando nel tempo come la recidiva del reato risulti molto più bassa per coloro che hanno usufruito di misure alternative alla detenzione.
Il protocollo è stato sottoscritto dal direttore del Carcere Gianfranco Marcello, dalla Rete “Sale della Terra” con il presidente Angelo Moretti e con il Garante Campano dei detenuti, Samuele Ciambriello. Il direttore Marcello ha commentato: “Puntiamo ad avere un collegamento con la società esterna, con la città, con la provincia in modo tale da abbattere il muro che separa il carcere dalla società. Occorre cercare di fare in modo che il carcere sia un servizio per la società”. Il direttore ha aggiunto: “Avremo strutture adeguate per accogliere i detenuti e offrire loro possibilità lavorative  e di insegnamento a quei detenuti non di alta sicurezza”. Marcello ha tuttavia voluto rimarcare una delle criticità che affligge la struttura carceraria di Benevento: l’alta affluenza di detenuti appartenenti alla criminalità organizzata, dell’alta sicurezza. Il presidente del Consorzio Sale della Terra, Moretti ha detto: “Dal 2003 lavoriamo con il Carcere perché dobbiamo occuparci di tutti. Costruire opportunità per la rieducazione”.

E’ intervenuto quindi il Garante Ciambriello che ha spiegato: “I cittadini possono volgere uno sguardo e capire  cos’è il carcere”. Ciambriello ha ricordato come tre detenuti lo scorso anno attraverso la cooperativa sono stati inseriti in progetti dediti all’accoglienza, altri hanno iniziato a afre un percorso socio lavorativo e alcuni sono diventati operatori della comunità: “Occorre avere una visione diversa per le strutture detentive“.

inc