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Pontelandolfo (Bn) – Riprendendo il filo storico-archeologico e socio-culturale intessuto a partire dalle indagini archeologiche effettuate nel 2004-2005 nei siti montani di Coste Chiavarine e Castello dell’Avellana, nel territorio di Pontelandolfo, in provincia di Benevento, il Convegno del 28 settembre 2019 si potrà avvalere del contributo di esperti relatori in differenti ambiti della tutela, della valorizzazione, della promozione del Patrimonio culturale e della progettazione sociale, in direzione di una ‘costruzione’ partecipata di una rinnovata comunità di interpretazione e conoscenza del territorio, ispirata anche alla Convenzione Quadro del Consiglio d’Europa sul Valore del Patrimonio Culturale per la Società e per le Comunità, nota anche come “Convenzione di Faro” (2005).
Gli ospiti presenti e il pubblico di cittadini e interessati a diverso titolo, saranno sollecitati a formulare e a condividere alcune proprie riflessioni culturali, scientifiche, sociologiche, metodologiche e tecnologiche, che, alla luce degli ultimi quindici anni di storia delle indagini storico-archeologiche locali, nell’insieme si porranno all’attenzione delle Istituzioni sociali presenti al Convegno, nell’esplicito intento di contribuire a un confronto costruttivo e a un dialogo tra gli attori del capitale sociale locale che siano volti a una più efficace e socialmente utile rappresentazione e valorizzazione del patrimonio culturale-paesaggistico territoriale di Pontelandolfo. L’evento si terrà anche in ricordo della Dottoressa Giuseppina Bisogno e del giovane Amico Carmine Diglio, senza il cui generoso
impegno profuso nel rispetto e nella coscienza dei propri ruoli, questo lungo percorso di 15 anni non sarebbe potuto essere lo stesso.
Il Convegno si aprirà con i Saluti istituzionali di Gianfranco Rinaldi, Sindaco di Pontelandolfo, Antonio Perugini, Vicensindaco, Rossella Mancini, Assessore comunale con delega alla Cultura, e di Salvatore Buonomo, Soprintendente per l’Archeologia belle arti e paesaggio delle province di Caserta e Benevento. Dopo l’introduzione al Convegno, il ricordo di Giuseppina Bisogno e di Carmine Diglio, e la presentazione del programma curati da Antimo Albini, già Presidente dell’ArcheoClub di Pontelandolfo, e Andrea De Tommasi, Co-direttore del Progetto ABACUS, gli Ospiti relatori interverranno sulle diverse tematiche sollecitate dal più ampio scenario archeologico territoriale, regionale ed extra-regionale, che si è andato configurando nel corso degli ultimi due decenni, tra aspetti teorico disciplinari e fenomeni sociologici: Simone Foresta, Funzionario Archeologo della Soprintendenza per l’Archeologia belle arti e paesaggio delle province di Caserta e Benevento, relazionerà sulle azioni di tutela, ricerca e valorizzazione promosse e condotte dalla Soprintendenza competente per zona e ambito disciplinare, nel corso dei diversi progetti di ricerca territoriale e di scavi preventivi coordinati e attuati dall’Ente di tutela; Marcello Rotili, già Ordinario di Archeologia cristiana e medievale all’Università della Campania, il cui prezioso quadro sui processi dell’incastellamento altomedievale – generosamente condiviso al Convegno di Pontelandolfo del 17 dicembre 2005, insieme a molti suoi Allievi – verrà illustrato da Silvana Rapuano, Ricercatrice di Archeologia cristiana e medievale all’Università della Campania; Nicola Busino, Professore associato di Archeologia cristiana e medievale all’Università della Campania, anch’egli già partecipe
al Convegno del 17 dicembre 2005, amplierà l’orizzonte della discussione e, in particolare, degli studi medievistici in Campania, e interverrà con un contributo su “Esperienze di Archeologia medievale nel Casertano: prospettive di Archeologia Pubblica”; Maurizio Matteini Chiari, già Ordinario di Topografia dell’Italia antica all’Università di Perugia, studioso che in più occasioni ha seguito da vicino le indagini archeologiche che si celebrano in questo Convegno 2019, e al quale si deve, peraltro, la prima relazione ricognitiva e pre-interpretativa del sito archeologico ubicato in località Coste Chiavarine, redatta nel settembre del 2002; Gianfranco De Benedittis, Archeologo e Professore a contratto all’Università del Molise, negli anni curatore di molti importanti studi archeologici territoriali che hanno riguardato anche il territorio di Pontelandolfo e, in particolare, il sito di Sorgenza, darà conto dei più recenti dati interpretativi all’interno del suo contributo su
“Pontesorgenza tra viabilità antica e Sannio oggi”; Fabio Pagano, Direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei, Archeologo medievista, affronterà attraverso la presentazione “Un Parco senza confini. La progettazione partecipata nella stategia del Parco archeologico dei Campi Flegrei”, questioni scientifiche e di metodo che oggi si rivelano sempre più essenziali per dare vita a nuove esperienze di valorizzazione del Patrimonio culturale; Franco Bove, Architetto di lunga esperienza anche nel settore della conservazione e della valorizzazione di Beni culturali e Paesaggi, e già promotore della “Carta Archeologica di Morcone” negli anni 2008-2010, offrirà un excursus “interpretativo” trasversale nel suo
contributo “Il paesaggio del Sannio beneventano nel lungo periodo”; Gerardo Marucci, Funzionario della Soprintendenza per l’Archeologia belle arti e paesaggio delle province di Caserta e Benevento, studioso di storia e, in particolare, del territorio del Fortore, presenterà il ricco lavoro di carattere storico-documentario che ha trovato un’efficace sede di disseminazione pubblica nel suo volume, peraltro autoprodotto, dal titolo “Misteriosi graffiti sull’Arco di Traiano”; Italo Iasiello, Archeologo, studioso e profondo conoscitore del territorio beneventano e sannitico, nel quale e intorno al quale ha condotto negli anni numerose indagini e ricerche di carattere topografico, epigrafico, storico-antiquistico e sulla cultura materiale; Maria Laura Scaduto, Pianificatore e paesaggista, in qualità di esperto di “Contratti di Fiume” offrirà una prima panoramica circa “Il paradigma dei ‘Contratti di Fiume’ europei quale strumento sperimentale di governance dei ‘bacini culturali’ regionali e locali”.