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Benevento – Si aggrava l’emergenza rifiuti in Campania e l’impianto di Tufino nel Napoletano non è più in grado di assorbire completamente le esigenze della città di Benevento. Da qui la decisione della giunta Mastella, riunitasi nella tarda mattinata di oggi, di dirottare nell’avellinese, e dunque presso lo Stir di Pianodardine, 40 tonnellate settimanali di rifiuti misti urbani provenienti dalla raccolta differenziata del capoluogo. A proporre l’atto – giunto al termine dell’interlocuzione tra Asia e Irpinia Ambiente – è stato l’assessore all’Ambiente Luigi De Nigris.
Ogni tonnellata conferita in Irpinia costerà a palazzo Mosti 193,39 euro oltre l’Iva. Un costo ritenuto complessivamente vantaggioso rispetto a quello proposto qualche tempo fa dalla Gisec di Santa Maria Capua Vetere. L’iniziativa del Comune – che sul punto aveva già deliberato lo scorso agosto, all’indomani dell’incendio verificatosi allo Stir di Casalduni, optando per l’impianto di Tufino – nasce, dicevamo, da una situazione emergenziale che non accenna a placarsi e che ha determinato il rallentamento delle operazioni nella struttura napoletana, con i camion dell’Asia spesso costretti ad aspettare l’intera giornata prima di poter sversare.

Un quadro preoccupante per la Campania nel suo insieme e ovviamente aggravato per Benevento dall’impossibilità di utilizzare Casalduni. La stessa delibera approvata oggi resterà valida fino alla riattivazione a pieno regime dell’impianto sannita. Insomma, di tutto si può parlare meno che di crisi scongiurata (come pure sottolineato dal sindaco Mastella sempre questa mattina, leggi qui). Le difficoltà già vissute in queste ultime settimane restano tutte. E da qui a poco, in particolare dal mese di gennaio quando dovrebbe fermarsi per la manutenzione anche il termovalorizzarore di Acerra, la situazione potrebbe persino peggiorare. Significativo, in tal senso, il pensiero dell’assessore Luigi De Nigris raccolto da Anteprima24. “L’iniziativa messa in campo era necessaria ma resta un palliativo” – dichiara l’assessore all’Ambiente della giunta Mastella. “Sino a quando non riusciremo a dotarci di un impianto di smaltimento- prosegue- saremo sempre costretti a girovagare e i costi per la collettività resteranno elevati. Quando si parla di Tari altissima, ad esempio, spesso si dimentica che nel costo del servizio va incluso anche il prezzo – altrettanto alto – che paghiamo per lo smaltimento”.  “È arrivato dunque il momento – conclude De Nigris – di confrontarci sul tema dell’impiantistica. Poi magari potremo discutere di che tipo di impianto vogliamo realizzare  e delle sue dimensioni ma intanto è opportuno porre sul tavolo a la questione”.