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Benevento – Non una comparsa, ma uno straordinario attore protagonista. Altro che vittima sacrificale, alla fine il Benevento si è preso la scena nella cornice dell’Allianz Stadium, dando del filo da torcere alla Juventus nel giorno delle celebrazioni per il suo centoventesimo compleanno. Ha solo rischiato di rovinargli la festa, è vero, ma per tanti tifosi bianconeri è stato quasi un segno del destino. Il Benevento come avversario ideale: da battere, sì, ma con fatica. “Perchè –  dicono loro in barba ai detrattori –  alla Juve nessuno regala niente”.

Tra le testimonianze più attendibili ce n’è una autorevole. Arriva da Massimo Zampini, giornalista di Juventus Tv e fondatore del blog collettivo Juventibus.com, uno dei siti più seguiti dai sostenitori bianconeri. “Juve-Benevento come metafora della vita: quando sei convinto che otterrai qualcosa senza sforzo, così, per grazia ricevuta, sappi che quella cosa non arriva mai. A meno che tu non soffra, non capisca che non te le regalerà nessuno, non moltiplichi gli sforzi. A quel punto, probabilmente, la otterrai sul serio.”, si legge all’interno del suo editoriale.

“Juve-Benevento come simbolo di 120 anni di storia, nel giorno della festa: la voglia di specchiarsi beati la lasciamo agli altri, quello che conta è fare punti, anche in una giornata apparentemente stregata. Quella vecchia storia sull’importanza del vincere, più di ogni altra cosa. E’ stato solo l’ultimo tra mille casi di gare sofferte: bravo Benevento, coperto, attento, concentrato per 95 minuti; bravi i suoi tifosi, che hanno cantato incessantemente per tutta la partita”. Si sono sentiti eccome, i duemila del settore ospiti. Hanno incitato, colpito, catturato anche chi ha una fede diversa. Non ci sarebbe alcun motivo, per un portale del tutto bianconero, applaudire o semplicemente citare quello spicchio giallorosso. Zampini lo ha fatto, dando merito sia ai ragazzi di De Zerbi che a una tifoseria che comunque la si giri è unica nel suo genere. Fiera e orgogliosa di aver fatto tremare la Juventus e di essere in qualche modo diventata parte integrante della sua storia ultracentenaria. 

Qui l’editoriale completo di Massimo Zampini per Juventibus.com