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Benevento –“Sognavano e lavoravano per una politica diversa al servizio del territorio”. Michele Martino, coordinatore di Libera Benevento, da noi intervistato, ha voluto ricordare il sacrificio di Raffaele Delcogliano, assessore regionale della Campania, e di Aldo Iermano, il suo autista, uccisi a Napoli il 27 aprile del 1982 dalle Brigate Rosse.

 

Martino ha ricordato anche l’anniversario della morte del carabiniere di Sant’Agata de’ Goti, Tiziano Della Ratta , ucciso il 27 aprile del 2013, mentre era impegnato in un servizio anti-rapina. Un 27 aprile diverso, quello di quest’anno, perché caratterizzato dalla impossibilità di celebrare la memoria di questi caduti con gli studenti in piazza a causa della pandemia: ma il ricordo e il sacrificio di queste sanniti resta vivido e forte. Infatti l’Associazione ha organizzato una maratona social per non dimenticare e non disperdere questi esempi luminosi di dedizione al proprio dovere in un momento terribile come quello di oggi.

Ovviamente si tratta di una maratona virtuale che impegna solo la pagina Facebook del Coordinamento Provinciale di “Libera”: nel corso dell’evento vengono presentati gli elaborati, i disegni, le canzoni, le poesie che erano state proposte per il premio “Delcogliano-Iermano”. Inoltre sempre virtualmente il programma prevede la donazione di un fiore per Raffaele, Aldo e Tiziano.
Il referente di Libera ha sottolineato: “Un 27 aprile sicuramente diverso ma non meno sentito. Lo stiamo vivendo con la stessa intensità e la stessa passione. Sono persone che sono state uccise . Erano papà, mariti brutalmente uccisi mentre svolgevano il proprio lavoro. Occorre fare memoria  ma capire anche le ragioni del perchè furono compiuti questi atti scellerati. Raffaele e Aldo hanno rappresentato anche una storia di amicizia forte e leale, erano servitori dello stato. Occorre raccogliere  questo vessillo lasciato da loro  e custodire questa eredità”. 

Martino si è detto molto rammaricato per la decisione del Governo Conte di scarcerare per problemi sanitari persone condannate al 41bis:Non è ammissibile questa situazione . E’ ingiusto per i territori. Auspichiamo che ci sia un ripensamento del Governo per queste persone ai domiciliari”.