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Benevento- La Guerra Fredda fu un periodo lunghissimo della storia d’Europa. Andò avanti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (1945) sino al 1989. Due blocchi di Nazioni si contrapposero in Europa per tutti quegli anni in una competizione serrata, sempre a muso duro; ma non un solo colpo (o quasi) fu sparato dai due fronti.

La sala Palatucci ha fatto da cornice al convegno moderato dal Professore Amergo Ciervo e ha ospitato Giovanni Cerchia, docente di Storia contemporanea, Università del Molise soffermandosi sul tema: “La prima legislatura repubblicana negli anni pericolosi della guerra fredda”. Un incontro per dare vita a un dialogo culturale sui valori classici, con il piacere di farlo. E proprio con Cerchia su questo tema importante e delicato.

Ribadito che ad impedire che scoppiasse la Terza Guerra Mondiale fu la consapevolezza di tutti che il conflitto sarebbe stato condotto a colpi di arma nucleare, cioè di un’arma dotata di una così spaventosa e mostruosa forza distruttiva che l’intero pianeta non sarebbe sopravvissuto. Non a caso quel lungo periodo di una pace che non pace ma non era neppure una guerra fu vissuto dall’Europa con una tale paura che fu definito come “l’equilibrio del terrore”.

Cerchia ha detto: “La Guerra fredda fu una tragedia ma nonostante questo si riusci ad uscirne con un equilibrio politico comunque stabile che seppe dominare determinate dinamiche”.

Il docente ha poi sottollineato: “È necessaria la memoria della democrazia,  dei suoi valori e delle sue difficoltà. Ed è necessario che questa memoria passi di generazione in generazione, altrimenti si resta prigionieri dei pregiudizi”. Poi ha aggiunto: ” La memoria è diversa dalla storiografia. Occorre esercitare il valore identitario”