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Ha provato e si è dedicato anima e corpo all’avventura di Gesualdo. Ma il richiamo del lavoro e della famiglia viene prima di tutto. Ha da poco compiuto 23 anni, è Young per la carta d’identità e per il lavoro, ma Lucio Ferrara ha la maturità giusta per essere considerato un elemento di esperienza del nostro calcio dilettantistico. 

Quando ha capito che stava sottraendo tempo alle vere priorità della vita ha fatto un passo indietro, ringraziando con tanto rispetto la compagine irpina. 
“Gesualdo è una piazza che sa fare calcio –
ha dichiarato Ferrara – è stato per me uno step importante della mia carriera al di là dei risultati ho conosciuto persone con valori importanti che mettono davanti a tutto il rapporto umano. Sempre disponibili, mi hanno accolto come un figlio. A loro va il mio grazie, li saluto perchè nella vita ci sono delle priorità ed in questo momento il calcio viene dopo la famiglia ed il lavoro”.

Sei uno dei pezzi pregiati di questo mercato di dicembre, che progetto cerchi?
“Cerco un’esperienza da vivere con la solita passione. Io sono un calciatore che sputa il sangue in campo. Ovunque sono andato ho lasciato un ottimo ricordo e tutti hanno apprezzato le mie qualità prima umane, poi tecniche”.

Come a San Leucio, che è una destinazione non scontata ma lineare visto il rapporto con la piazza giallonera.
“Con quella maglia ho un rapporto particolare, vivo lì e sono legatissimo al presidente Gaetano Varricchio, mio testimone di nozze e riferimento della mia vita da quando ero piccolo. Ci siamo sentiti, è naturale, sto valutando questa ipotesi come quella dell’Arpaise di mister Giangregorio che mi ha chiamato e quella dell’Atletico Sannita. Cerco la migliore soluzione per conciliare lavoro, famiglia e calcio, l’obiettivo è continuare a divertirmi perchè è il motore di tutto. Siamo solo all’inizio, valuto con calma le proposte poi deciderò”.

Hai tastato e testato il calcio irpino: cosa lo differenzia da quello sannita?
“Si somigliano con una differenza sostanziale: in Irpinia ho trovato persone che al di là del risultato curano il rapporto con le persone. Qui il rapporto va in parallelo ai risultati. Anche per questo motivo ringrazio tutta la gente di Gesualdo per quello che mi ha dato”.