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Vitulano (Bn) – “La pace è unione e amore”. È racchiuso in queste parole lo spirito che ha animato, questo pomeriggio, la manifestazione per la pace a
Vitulano. Una marcia silenziosa con la quale le comunità della Valle Vitulanese, con i sindaci in prima linea, hanno voluto lanciare un forte e concreto segnale di solidarietà alla popolazione Ucraina e a tutti i Paesi che vivono lo stesso dramma, e una richiesta di ritorno alla pace. 

“E’ un piccolo segno – ha spiegato il sindaco di Vitulano, Raffaele Scarinzi – che viene dall’entroterra di una piccola provincia italiana ma che si vuole unire a tanti segni che arrivano dal mondo per contribuire alla pace. Tanti i cittadini della Valle che hanno voluto far sentire la loro voce silenziosa con questa marcia. Come è uscito il sole alla fine di questa manifestazione, speriamo che prima o poi prevalga la ragione anche tra le nazioni e si arrivi a questa pace tanto auspicata”.

Un momento di raccoglimento che ha visto la Zona Pastorale della Valle Vitulanese unita tra Comunità, associazioni e i Comuni di Campoli Monte Taburno, Castelpoto, Cautano, Foglianise, Paupisi, Tocco Caudio, Torrecuso e Vitulano. Centinaia le persone che, partite dai propri comuni di residenza, hanno sfilato in corteo verso Via Lambicco per poi riunirsi nel piazzale del Convento SS. Annunziata e Sant’Antonio. “E’ la prima marcia insieme e si spera infatti in delle marce future” ha precisato don Giovanni Rossi, parroco di Campoli del Monte Taburno e Vicario Foraneo della Zona Pastorale Vitulanese. “Tutto è partito per caso e questo caso ha voluto che lo Spirito Santo soffiasse in tutta la Valle Vitulanese. Nella chiesa stiamo vivendo il periodo del Sinodo, un periodo importantissimo, significa proprio ‘camminare insieme’, e penso che questo ora non guardava religione, aspetti politici, ma tutti ci siamo ritrovati per un segno. E questa giornata ci ha fatto capire che insieme possiamo starci, possiamo vivere di pace e dare un senso forte di pace alla comunità, dai bambini ai più grandi. Un segno bellissimo”. 

A guidare il corteo, insieme a don Giovanni, proprio le fasce tricolore, che oggi più che mai sono impegnate nella gestione dell’emergenza legata all’accoglienza dei profughi. Un’accoglienza che i primi cittadini della Valle Vitulanese, insieme alla popolazione, stanno garantendo non solo attraverso gli alloggi ma anche e soprattutto tutelando chi sta vivendo il dramma della guerra con tutti i servizi fondamentali. “Già tante famiglie sono arrivate qui dall’Ucraina, – ha spiegato don Giovanni – il popolo della Valle Vitulanese è un popolo che sa accogliere, è una grande famiglia, fa sentire a tutti il segno della pace. La nostra iniziativa però è rivolta a tutte le guerre. Per questo abbiamo parlato di una pace un po’ più generica. Bisogna iniziare dalle nostre comunità per andare oltre e costruire insieme un solido messaggio di pace”.