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Benevento – Impegno, continuità, coraggio: sono queste le coordinate di viaggio tracciate da Michele Martino che si è visto riconoscere dall’Assemblea di Libera dalle mafie nel pomeriggio il ruolo di referente provinciale per il prossimo triennio. La riconferma per Martino è giunta presso il centro intitolato ad Angela Merici al cospetto dei militanti dell’Associazione e dello stesso Procuratore capo della Repubblica Aldo Policastro, dell’Arcivescovo metropolita mons Felice Accrocca delle rappresentanze dalla Cgil e dell’Anpi. Michele Martino, che ha voluto rimarcare la necessità della lotta quotidiana all’illegalità diffusa nella stessa società civile quale primo stadio di formazione di criminalità  organizzata, ha ottenuto il più ampio consenso dall’Assemblea che intende seguire il suo percorso politico attivo.

L’Assemblea non ha voluto essere un momento celebrativo, ma nelle intenzioni dei partecipanti ha voluto giocare l’ennesima partita di contrasto ad un avversario spesso subdolo e nascosto. L’Assemblea ha voluto riconfermare la organizzazione di iniziative concrete ed attività forti da mettere in campo domani come ieri a tutela e per la crescita della cultura della legalità. Il mandato dell’Assemblea è quello di avviare altri anni di lavoro, sorretto da grande passione civile, per cogliere gli obiettivi di sempre: lotta al pizzo, all’estorsione, all’usura e a ogni altra forma di prevaricazione delle mafie nei confronti della gente onesta. Presente in Assemblea anche Massimiliano Noviello dirigente nazionale di Libero. Il figlio di quel Domenico che fu ucciso nel 2008 a Castelvolturno, perché si era opposto al cappio del pizzo, ha voluto ricordare: “È opportuno che tutti coloro che si oppongono alla tracotanza e alla prepotenza dei criminali possono godere del sostegno materiale e psicologico di Libera. Mai lasciare solo i cittadini che decidono di rompere le catene del crimine  come accadde a mio padre 15 anni or sono.  L’appello è quello alla convergenza di intenti di tutta la società civile per emarginare la presenza  della camorra dal tessuto connettivo della società“. Presente il Procuratore Policastro  che ha sottolineato: “la guardia deve rimanere sempre alta. Noi possiamo crogiolarci all’idea che questo territorio o l’Irpinia sia esente dalla criminalità“. Per Policastro libera svolge una funzione di stimolo rispetto alle istituzioni: “Facciamo rete ognuno secondo il proprio settore. Ci sono forme di delinquenza quasi accettata perché affine alla cultura comune e mi riferisco al evasione fiscale al clientelismo alla corruzione al falso dove non sempre c’è questa necessità di affrontare questo problema”.