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“E’ con profonda soddisfazione che ho accolto la sentenza della Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania di Napoli, che in data 15 giugno ha definitivamente respinto il ricorso presentato dalla Capogruppo di Minoranza e dagli altri candidati di “Liberamente Foglianise”. Ad onor del vero non ho mai avuto dubbi sulla correttezza di tutte le operazioni di voto dello scorso 3 e 4 ottobre.

Tale consapevolezza è stata finalmente suffragata dall’attesissima sentenza del TAR che ha dichiarato il ricorso infondato. Si legge nella sentenza da poco pubblicata che “all’esito dell’espletamento degli incombenti istruttori disposti dalla Sezione è emersa in primo luogo la correttezza dell’operato della Sezione n. 2, in quanto è stato accertato il numero di schede autenticate e non utilizzate, pari a 206 schede, esattamente corrispondente al numero degli elettori che non hanno esercitato il diritto di voto (elettori della sezione 994 meno i 788 votanti della sezione = 206); la comparazione tra l’esito della verificazione ed il contenuto del verbale delle operazioni elettorali ha consentito di accertare la piena rispondenza tra quanto emerso già dopo il primo conteggio dei voti e la situazione effettiva quale risultante all’esito della verificazione”.

Il pronunciamento del tribunale amministrativo, che parimente respinge in quanto infondati anche tutti gli altri motivi di ricorso, fa chiarezza definitiva su alcune questioni che la città di Foglianise deve conoscere nella loro interezza. La prima attiene alla circostanza in base alla quale è ormai evidente che il gruppo di Liberamente ha adito le vie giudiziarie non perché vi fossero irregolarità, violazioni, e/o illegittimità tali da minare la genuinità del risultato elettorale, ma solo ed esclusivamente perché non accettano la sconfitta avvenuta con uno scarto di quattro voti.

Le maggioranze – anche se questo può spiacere alle minoranze – si formano legittimamente, infatti, pure per un solo voto. La circostanza che la differenza tra due gruppi che si sono contrapposti alle elezioni sia molto ridotta, quindi, non può mai costituire un elemento che da solo possa invalidare il risultato degli scrutini o far sorgere dubbi sulla loro correttezza.

Ma questo, purtroppo, è un aspetto che riguarda la sensibilità democratica di ciascuno.

Mi spiace dover constatare che la capogruppo di minoranza se da un lato, come al solito, strumentalizza concetti quali legalità, trasparenza e partecipazione, dall’altro denota la sua scarsa cultura istituzionale e democratica affermando, nel commento alla sentenza rilasciato ieri agli organi di stampa, che “Più che adire le vie giudiziarie per ottenerla (la maggioranza dei voti ) non potevamo fare”.

Una esternazione decisamente infelice e pericolosa.

I risultati tutti, soprattutto quelli delle competizioni elettorali, si rispettano proprio perché rappresentano la sintesi della volontà popolare, come espressamente sancito dall’art. 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani “La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale…”.

All’esito della definizione del giudizio elettorale mi sarei aspettato una dichiarazione con la quale, finalmente, la Pedicini avesse ammesso la sconfitta e riconosciuto la vittoria di Rinascita Democratica. Spes Ultima Dea.

 La seconda questione su cui la sentenza in commento mi da l’occasione di soffermarmi attiene ad un illusorio gioco delle parti al quale stiamo assistendo, inaccettabile per la città di Foglianise. Il gruppo di Liberamente, infatti,  sembra mutare a seconda delle convenienze del momento. Da una parte è protagonista di una opposizione dura e non dialogante su ogni provvedimento e che non risparmia continui, violenti ed infondati attacchi personali; dall’altra, consapevole della sua non autosufficienza politica e del suo essere minoranza, è alla ricerca di un dialogo a tutti costi utilizzando la risibile motivazione del rinnovamento, ma senza avanzare alcuna proposta strategica per il futuro. Questo è il quadro desolante e preoccupante della situazione politica del paese.

Spero davvero che la sentenza del Tar Campania serva a scrollare dalle spalle dei cittadini il fardello di una politica rancorosa, miope e banale.

Continuerò ancora più deciso e determinato nell’azione amministrativa, concentrato come sempre solo sulle scelte a favore di Foglianise e dei suoi abitanti, con la speranza che finalmente abbia fine il clima di sospetti e veleni che non aiuta certo la serena convivenza della nostra comunità. Per me la Pubblica Amministrazione si coniuga con i fatti e con le proposte, mai con le aule di un tribunale”.