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Un Consiglio all’insegna delle assenze. Quelle di Vincenzo Sguera – ratificati comunque il suo passaggio in Forza Italia e le dimissioni dalla vicepresidenza – e di Antonio Puzio congelano di fatto l’attesa discussione sulle questioni politiche del momento: il rafforzamento numerico della maggioranza (o l’impoverimento della minoranza, fate voi) e il caso Ap.

Un’altra assenza, invece, quella relativa alla mensa, la discussione finisce con animarla.

E’ il Movimento Cinque Stelle ad alzare la voce. In particolare, a tentare l’affondo è Nicola Sguera: “Considerato che il nostro gettone di presenza lo paga la cittadinanza, potevamo cogliere l’occasione di questa convocazione per discutere della mensa scolastica e dell’Asia. E invece siamo riuniti per poche e semplici formalità”.

L’antipasto di quel che accadrà, considerato che sarà il caso mensa a monopolizzare il dibattito pubblico nei prossimi giorni: è attesa mercoledì infatti la pronuncia del Tar nel merito del regolamento comunale che vieta la possibilità di portare a scuola il pranzo da casa. “In caso di bocciatura, – dichiara allora Sguera – sarebbe stato  utile conoscere oggi qual è il Piano B predisposto dall’amministrazione comunale. E questo perché sono in tanti ad essere preoccupati, considerato che la giunta Mastella, per quanto si presentasse difficile l’impresa, è riuscita in un anno e mezzo a fare peggio della giunta Pepe”.

“Fino a che il Tar non si esprimerà – la replica del sindaco Clemente Mastella – resta valido il Piano A. Qualora il tribunale dovesse accogliere il ricorso dei genitori e dichiarare illegittimo il nostro regolamento, ci confronteremo sull’alternativa. Che è pronta ma che ancora non è attuale”.

Fausto Pepe, dicevamo. Dimessosi da consigliere comunale, l’ex sindaco è il convitato di pietra in via Annunziata. I grillini lo bocciano come sindaco – “è stato pessimo” – ma lo riabilitano come consigliere comunale – “un oppositore validissimo”.

Dalle fila della maggioranza, invece, a parlare è Molly Chiusolo: “Avremmo preferito che Pepe restasse consigliere perché non ci piace vincere facile. Sbaglia, dunque, chi ritiene che le sue dimissioni siano state ‘concertate’ con noi. Anche perché è stata l’Anac a dichiarare l’incompatibilità tra i ruoli di dirigente pubblico e consigliere comunale e a sollecitare l’anticorruzione è stato un amministratore di Cervinara, non noi”.

Per la minoranza, invece, l’unico a ricordare Pepe è proprio colui che ne prende il posto in Consiglio: Cosimo Lepore. “Giudico positivamente sia il suo operato da sindaco che il suo anno trascorso da consigliere di opposizione. Porterò avanti l’esperienza di Democratici e Lealtà perché ritengo doveroso dare seguito al mandato elettorale. La mia sarà una opposizione attenta e puntuale”.

Insomma, chi si aspettava la risoluzione della vicenda relativa al gruppo di Alternativa Popolare dovrà attendere ancora. Chi invece ha smesso di pazientare è l’opposizione. A firma di Raffaele Del Vecchio (Pd), Nicola Sguera (M5S), Italo Di Dio (Del Vecchio sindaco) e Pina Pedà (Misto), la minoranza ha chiesto ufficialmente la convocazione della commissione Cultura, presieduta da Puzio e ferma ormai da mesi, considerato che Forza Italia rivendica per sé la presidenza dell’organismo ed è pronta  ‘sfiduciare’ l’esponente alfaniano.