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redazione politica

Va bene la contrapposizione, va bene farsi prendere dal momento, va bene anche alzare un po’ i toni. Ci sta. Ma esistono pure dei limiti, fissati dal buon senso prima ancora che dalle leggi. E quei limiti a Paupisi qualcuno li ha superati. Non al bar, non in piazza, non al campo sportivo ma in Consiglio Comunale. E allora è giusto parlarne. Perché non accada più ciò che invece è accaduto lo scorso 31 maggio.
La versione ‘ufficiale’ la fornisce il verbale redatto dal segretario generale nel corso della seduta: “… il vice sindaco Morelli inveisce contro il consigliere Cutillo e alle ore 19:45 si allontana dall’aula consiliare. Il sindaco invita il vicesindaco a mantenere la calma. Il consigliere Cutillo chiede di verbalizzare quanto segue: “il vicesindaco Morelli abbandona la sala inveendo in modo volgare contro il consigliere Cutillo con parole come ti devi vergognare di tutto ed ha asserito che in quest’aula è disposto a parlare con tutti ma non con i membri della minoranza”.
Ma si tratterebbe, come dire, di una versione edulcorata. Almeno stando a quanto dichiarato dai consiglieri di opposizione del gruppo ‘SiAmo Paupisi’ che all’indomani dell’assise hanno sentito la necessità di rivolgersi alla locale stazione dei carabinieri. Ai militari dell’arma la minoranza ha chiesto di essere presente durante le prossime sedute: “Al fine di tutelare la propria e pubblica incolumità”.
Da quanto verbalizzato in caserma si legge di “eventi tumultuosi” e attacchi “aggressivi e beceri”. A riprova dell’eccezionalità dei fatti, ‘SiAmo Paupisi” sottolinea come lo stesso sindaco sia intervenuto più volte per placare gli animi e invitare il componente della sua amministrazione, in preda all’ira, ad allontanarsi dall’aula.
Inutile, nella ricostruzione della minoranza, persino l’attività dei vigili urbani, intervenuti per allontanare il vicesindaco dal Consiglio.
A scatenare il tutto, come si evince dal verbale di seduta, una diversità di vedute tra la consigliera Maria Cutillo e il vicesindaco Giancamillo Morelli emersa durante la discussione del Piano Economico Finanziario della Tari.

Argomento caldo da sempre, sì, ma il passo dai rifiuti al rifiuto (del confronto, della civile dialettica democratica) è troppo lungo.

Eppure qualcuno lo ha compiuto. Purtroppo per Paupisi.