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Tra i pali era il “piccolo pipelet” data la statura non proprio da numero uno. Un punto di riferimento per Pietrelcina, tanti anni con i guantoni poi a 26 anni l’inizio di una bellissima e vincente carriera da allenatore, iniziata con i più piccoli. Mino Forgione compie 38 anni ma, nonostante la giovane età, è già un tecnico esperto del nostro calcio dilettantistico. Prima col settore giovanile, poi con la prima squadra. Allena i “grandi” dal 2010, ha vinto due campionati nella sua Pietrelcina, ha raggiunto play-off e risultati importanti. Poi le strade con la “sua” città d’origine si sono separate, sul più bello probabilmente. 

E a chi pensava che lontano da casa avrebbe fatto fatica, ha risposto sul campo, con i risultati e tanto altro. Il San Leucio gli ha dato fiducia per il dopo Meccariello, la squadra da quando è arrivato lui (esordio il 9 dicembre 2017 contro il Molinara, vittoria per 2-1) ha cambiato passo tanto da meritarsi la riconferma, alzando l’asticella: “La straordinaria esperienza di Pietrelcina – ha esordito Mino Forgione – poteva essere un fardello per le esperienze future. Ed invece, a prescindere dai risultati, a San Leucio ho trovato una società amica ed un ambiente perfetto: si può lavorare alla grande, si rispettano i ruoli e, altra cosa importante, ci si rilassa e si socializza quando stacchiamo la spina”.

La ciliegina sulla torta (di compleanno) sarebbe la vittoria del campionato: “Metterò il massimo impegno, come sempre, promesse non ne posso fare. Siamo una squadra che può fare bene, ma credo che sulla carta San Giorgio del Sannio e Rione Libertà hanno qualche chance in più. Dopo di loro proveremo ad inserirci, non sarà facile ma una posizione play-off è un obiettivo realistico”.

Nel giorno del tuo compleanno, ci puoi dire cosa ti ha regalato il calcio? “Credo che a prescindere dai risultati – ha concluso mister Forgione – che sono altalenanti per tutti e non sono affatto il termometro reale di una carriera, il calcio mi ha regalato tante amicizie vere, rapporti, belle conoscenze. Questo è il vero regalo che mi ha fatto. In qualche occasione il calcio ha raffreddato o rotto altri rapporti, mi ha aiutato a capire la vera indole di certe persone, ma fa parte della vita e ci può stare”.