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Morcone (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la risposta del Vicesindaco di Morcone, Ester D’Afflitto in seguito agli insulti ricevuti ai danni dell’Amministrazione comunale di Morcone ed in particolare alle vignette sessiste aventi come protagonisti membri della Giunta. Di seguito il comunicato:

Ho atteso qualche giorno prima di scrivere, per cercare di non essere istintiva e riflettere su cosa fosse giusto fare. Ebbene da quando l’ho ricevuta il mio pensiero non è cambiato e sono rimasta ferma della mia idea, quella cioè di scrivere e raccontare a tutti la verità. Non può che essere questa la scelta giusta.

Come molti di voi sanno, da quando questa Amministrazione è stata eletta con cadenza quasi giornaliera sentiamo un bel “bip” al nostro cellulare. Ed ecco arrivare la genialata del giorno: un video, un’immagine, una caricatura, una velata offesa. Ormai siamo abituati e nella maggior parte dei casi i commenti sono: “Lasciamoli perdere, solo questo sanno fare”. Anche io, insieme al mio gruppo, pensavo questo. Almeno fino a qualche giorno fa.

Sabato pomeriggio, infatti, l’imbecille di turno ha fatto partire l’ennesima foto, inviandola come di consueto a tutti i contatti della sua lista. Questa volta, però, al suo interno offese e volgarità più forti di sempre. Chi l’ha ricevuta sa perfettamente di cosa parlo, riguarda la mia persona e il mio essere donna. Proprio per questo, però, la ritengo un’offesa ed una volgarità per tutto il genere femminile, pensato da chi ancora ci vede come il sesso debole da colpire. Alla luce di tutto questo, preferisco non diffondere tale immagine perché non voglio essere anche io complice di tanto squallore.

Non mi soffermerò a scrivere ciò che penso dei creatori di queste vignette, poiché il loro agire si commenta da solo, ma a chi le diffonde qualcosa la vorrei dire, anche perché conosco bene il mio interlocutore. A te, a te che hai un nome ed un cognome, caro “fotomodello”, a te che sei un marito e ancora di più un padre, vorrei solo dire di vergognarti perché questo tuo comportamento vile e meschino non ti rende di certo buon esempio per i tuoi figli, per la tua famiglia, per la tua comunità.

Così come tua moglie, tua madre e tutte le altre figure femminili della tua famiglia, anche io sono una donna e non merito di essere trattata così solo perché ho scelto di scendere in politica. Nessun marito, nessun padre, nessun fratello meritano di vedere quelle immagini che ad alcuni faranno sorridere ma che ad altri creano profonde ferite. Nessuna donna merita di essere raffigurata così come quei fotomontaggi vogliono far apparire. Chi diffonde queste cose non è meno colpevole di chi le crea, ma è complice e ugualmente responsabile.

Per fortuna la maggior parte delle persone si limita a guardare, facendosi un’idea della meschinità di chi crea queste immagini ed il numero di chi continua a cliccare “Inoltra” si riduce a tre o quattro imbecilli.

Nonostante la storia ci insegni quanto si è dovuto lottare per affermare il ruolo della donna, quanto si è dovuto combattere e quanto ancora resta da fare per scardinare l’idea che dire donne equivale a dire “sesso debole”, nel 2020 siamo ancora a questo: offese al fisico, offese al linguaggio, offese alla cultura, offese alla propria storia personale, e per ultimo offese al sesso. Come se alla gente importasse se hai fatto o no l’Università, se sbagli un verbo di troppo, se hai una maglietta firmata o se mentre parli ti emozioni. La gente non vuole sapere questo ma chiede solo onestà, trasparenza, rettitudine.

Tutto questo non fa di voi persone grandi, ma piccole, più piccole di quanto voi possiate immaginare. E quando, tua moglie accanto a te sorride di quell’immagine e ti lascia inoltrarla senza dirti nulla, non è un fallimento, è qualcosa di più.  E dispiace che tutto questo accada in una comunità piccola come la nostra, dove ci conosciamo gli uni con gli altri e il dolore di uno è il dolore di tutti.  Eppure qualcuno ancora immagina di essere superiore agli altri nel fare queste cose.

Ci tenevo a scrivere tutto questo perché è giusto che i cittadini sappiano cosa quotidianamente accade, il pensiero che qualcuno ha di noi amministratori che non si basa certo sul nostro lavoro o sulle nostre competenze. Per alcuni siamo brutti, ignoranti, sesso debole, buone per altro… e chi più ne ha più ne metta. E la legge, di fronte a tutto questo probabilmente ha poco da fare, ma quel poco che c’è io ed il mio gruppo lo perseguiremo fino alla fine. A voi imbecilli che create e condividete queste offese dico soltanto “Ad maiora”e  non con un comunicato ma altrove”.