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Durazzano (Bn) – Una lite finita nel peggiore dei modi, con la morte di due persone, Mario Morgillo e Andrea Romano, e l’arresto di Francesco D’Angelo, indagato di duplice omicidio e che ieri, durante l’interrogatorio dinanzi al gip Gelsomina Palmieri, si è avvalso della facoltà di non rispondere per poi spiegare di aver sparato per legittima difesa. Alla base del tragico evento, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, ci sarebbe un incidente stradale avvenuto nell’aprile 2018 tra il D’Angelo e un ragazzo di 31 anni, figlio e genero delle due persone uccise domenica.

Quell’incidente avrebbe creato dei dissapori tra le due famiglie e la situazione sarebbe degenerata negli ultimi mesi quando nei confronti del 31enne Gennaro Morgillo, già noto alle forze dell’ordine, era stato emesso un divieto di dimora nella provincia di Caserta. La famiglia Morgillo, quindi, lo scorso anno aveva così deciso di trasferirsi da Cancello Scalo a Durazzano.

Nel febbraio del 2018, il 31enne fu accoltellato nella zona di Airola; in quel caso sostenne di essere stato vittima di una rapinaNel settembre 2018 invece, esplose la macchina del Morgillo al parco De Lucia a Santa Maria a Vico. Gennaro era stato arrestato l’ultima volta ad Airola, paese della moglie, a settembre 2017, quando fu beccato dai carabinieri a cedere una dose di cocaina a un soggetto segnalato come assuntore.

Ieri il 31enne casertano ha lasciato Durazzano dopo aver ottenuto il via libera dalla Procura. Il pregiudicato è andato a risiedere nel territorio comunale di San Felice a Cancello.