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Benevento – E’ iniziata un’altra settimana di passione per il Benevento di Fabio Cannavaro. I giallorossi da oggi stanno pensando alla trasferta di Ferrara contro la Spal di Daniele De Rossi, un appuntamento tra ‘Campioni del Mondo’ a cui la Strega si presenterà con qualche certezza in più sul piano morale e con l’immutata voglia di ritrovare un successo che manca da inizio settembre.

La sensazione è che nonostante una classifica uggiosa qualcosa sia cambiato nell’ambiente dopo le recenti prestazioni contro Pisa e Bari. Pur non arrivando gli agognati tre punti, un piccolo passo in avanti è stato mosso sia dal punto di vista tattico che sul piano dell’atteggiamento. In difesa i rischi corsi sono stati tutto sommato pochi, ma è a centrocampo che un accorgimento ha in particolar modo portato i suoi frutti.

Cannavaro ha proposto un 3-5-2 atipico, con Improta chiamato a fare da collante tra mediana e trequarti sul centrodestra, pronto a dialogare con Letizia e Schiattarella. La zona di campo battuta fino ai minuti finali giocati da terzino, come tra l’altro evidenzia la sua heatmap, richiama l’evidenza di un cambio di interpretazione. Una sorta di ‘triangolo magico’, quello formato dagli unici tre titolari reduci del “Benevento dei record”, che ha fornito alla Strega la giusta sicurezza nella gestione dei momenti chiave sia in fase di ripiegamento che nelle accelerazioni. 

Una questione di carattere, ma anche di strategia. In questo modo Karic, che agiva da mezzala sull’altro versante, si è sentito più libero di alzare il pressing generando proprio il recupero palla che ha poi portato al gol dello stesso Improta. L’ex di turno non solo è tornato a gonfiare la rete dopo oltre sette mesi, ma nel ruolo già ricoperto più volte ai tempi di Inzaghi ha dato un contributo eccellente nella creazione di spazi e nel fraseggio (100% di passaggi riusciti, nessun errore). In questo modo Letizia ha avuto l’opportunità di salire di rendimento con il passare dei minuti, sfiorare a sua volta il gol e sfoderare nel complesso la sua miglior prestazione stagionale. 

Gli applausi fragorosi con cui il pubblico ha salutato il capitano all’uscita dal campo sono un’iniezione di coraggio e fiducia, oltre che un attestato di apprezzamento per quanto aveva appena mostrato sul rettangolo di gioco. Vederlo uscire sfiancato e demoralizzato per il rigore causato da contingenze sfortunate rende l’idea del quantitativo di energie psico-fisiche profuse e dell’aiuto portato ai compagni per venir fuori da un momento nero. 

In un Benevento che attende il recupero dei tanti infortunati, ripartire da una piccola, grande certezza può rivelarsi vitale. Una carta da giocare anche sul tavolo verde di Ferrara, dove in serie B i giallorossi non hanno mai vinto (un pareggio e due sconfitte). Nessun ‘all in’ avventato, ma una puntata ragionata per provare finalmente a centrare il bersaglio grosso.