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Il Museo Egizio è il prossimo grande obiettivo nelle politiche culturali della Provincia e del Comune. E’ questo il futuro del Museo del Sannio che quest’anno celebra i 150 anni della nascita e a cui è stata dedicata una serata d’onore presso il Teatro Comunale e presso lo stesso Istituto fondato dal Consiglio Provinciale. Il Museo guarda al futuro: lo hanno dichiarato il Presidente della Provincia Nino Lombardi, il curatore scientifico delle Celebrazioni del Museo Marcello Rotili e il sindaco di Benevento Clemente Mastella presentando sul palco del Comunale il doveroso omaggio a quanti vollero l’istituzione di un patrimonio culturale di mezzo secolo di vita, a servizio di tutto il Sannio. Un modo per valorizzare gli sforzi che si stanno compiendo con la Fondazione Museo Egizio di Torino per la creazione di una nuova perla della Rete Museale che la Provincia sta portando avanti da anni.
La serata è stata saluta con un concerto dal titolo “A Betlemme nascette nu Ninno“, un percorso storico sui canti della tradizione napoletana e del Sannio-Irpinia, con l’Orchestra della Tradizione Napoletana del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala”, diretta da Luigi Ottaiano.
Presenti le autorità civili e militari, il questore Giovanni Nunzio Trabunella, il Comandante dei Carabinieri Enrico Calandro, il Procuratore Aldo Policastro, il senatore Domenico Matera  e numerosi sindaci. Hanno partecipato anche due ex presidenti della Provincia:Floriano Panza, Mario Serino e Carmine Nardone.
Il Sindaco Mastella ha voluto ricordare il valore e il significato delle Istituzioni museali ed ha detto di essere molto impegnato con la Fondazione Museo egizio di Torino per dare vita autonoma al Tempio di Iside, oggi parte del Museo del Sannio. Il tutto, ha aggiunto con un pizzico di dichiarata ma bonaria malizia, anche perché aspira a diventare Presidente della Provincia.  
Il presidente Lombardi aprendo l’incontro ha sottolineato: “Celebriamo stasera i 150 anni del Museo del Sannio, ma anche il suo futuro sempre a servizio del territorio e della salvaguardia della sua identità storica e culturale”. Lombardi  ha spiegato: “E’ uno scrigno che custodisce le testimonianze di tre Millenni di storia, non solo della Città ma dell’intera Provincia. Ricordo che il Museo del Sannio vive anche nelle Sale della Rocca dei Rettori e presso l’attuale collocazione della Sezione egizia del Tempio isiaco in Arcos e presso la Chiesa di Sant’Ilario a Port’Aurea all’Arco di Traiano. Il Museo del Sannio è il fondale di testimonianze dei Sanniti, della Magna Grecia, dei Romani, dei Longobardi e degli altri popoli e persino delle Streghe che hanno incrociato, attraversato, vissuto nei Millenni il territorio provinciale”.
Poi ha aggiunto: “Nelle sue Sezioni, il Museo propone le testimonianze pregevoli di arte e di cultura nate e cresciute sul territorio del Sannio beneventano. E’ noto che l’idea originaria del Museo fu quella di realizzare una sorta di contenitore capace di accogliesse le rovine degli edifici romani sparsi per la Città. La “mission” del Museo, anche grazie a chi è stato al timone in questi anni, è stata quella di uscire dai confini cittadini e abbracciare con spirito di servizio per la collettività e per le future generazioni l’intero territorio provinciale. Ebbene, noi questa “mission” intendiamo confermarla. Siamo convinti che una delle autentiche eccellenze del Sannio sia costituita dai beni culturali e intendiamo lavorare perché questo valore aggiunto del nostro territorio sia opzione di sviluppo”.
Il curatore Marcello Rotili, dopo aver fatto un exursus storico delle origini del Museo, sulle insigni personalità internazionali che lo vollero e sugli studiosi che vi portarono il loro apporto e il loro contributi (Almerico Meomartini, Antonio Mellusi, Alfredo Zazo, lo stesso suo padre Mario Rotili, Elio Galasso), ha ricordato gli oltre 50 mila pezzi inventariati  all’interno del Museo: “Un patrimonio inestimabile“.
Terminati i discorsi  la parola è passata alla musica con le note del Conservatorio Nicola Sala diretto da Giuseppe Ilario.