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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Claudia Nicchiniello, esponente di Centro Democratico, sulle carenze del Sannio sul tema dell’inclusione dei diversamente abili. Di seguito il testo: 
 
Sulla Provincia di Benevento ci sono questioni irrisolte su diversi temi. Anzitutto, il Sannio ha carenze profonde sui processi di inclusione dei diversamente abili e delle persone con fragilità emotive.
Non è mai stato formalizzato un contatto il Provveditore agli Studi, che insieme con rappresentanti degli Ambiti e con rappresentanti della Asl, avrebbe dovuto siglare un accordo per fare formazione congiunta agli insegnanti, agli assistenti specialistici, al Personale ATA, alla ASL, per avere un intervento globale casa-scuola sui bambini, in modo da fornire al personale scolastico le competenze per assistere bambini con fragilità.
Avrei voluto portare innovazione per il supporto a questi bambini: io stessa ho finanziato corsi negli anni scorsi ai quali avrei gradito la partecipazione degli insegnanti, che è mancata in quanto il Provveditorato agli Studi non ha sponsorizzato la formazione su questi temi, preferendo, invece, spingere sempre sugli stessi argomenti spiegati da Roberto Ghiaccio, specializzato in altri campi ma non in quello dell’assistenza a bambini diversamente abili.
Le insegnanti stesse mi riferiscono di avere bisogno di formazione in ambiti maggiormente diversificati. Spesso mi dicono di non avere conoscenze in scienza comportamentale per garantire il giusto supporto ai bambini che necessitano di essere seguiti in un determinato modo e, soprattutto, di non essere abbandonati.
I genitori si vedono costretti a pagare corsi per capire come affrontare le fragilità dei propri figli e avere la possibilità di parlare con persone con esperienza clinica di livello ragguardevole.
Le insegnanti, oltremodo, e i dirigenti non permettono ai ragazzi di frequentare le scuole perché li considerano potenzialmente pericolosi. 
Non  esistono piani per reintegrare questi ragazzi, per farli stare insieme ai loro coetanei, per non isolarli dalle scuole e dalle società. Spesso per loro sono assenti assistenti alla comunicazione e sono previsti orari scolastici ridotti, perché non c’è il personale qualificato per tutto il monte di ore giornaliere e i ragazzi subiscono isolamento anche nei trasporti. 
Nei comuni più avanzati il trasporto dei disabili (si intendono disabilità sia fisiche che comportamentali) viene effettuato da assistenti che salgano insieme al bambino sui mezzi di trasporto dedicati a tutti i bambini.
Nel Sannio il trasporto dei bambini diversamente abili avviene ancora su mezzi “speciali”, dedicati solo a loro. Un atteggiamento moralmente deplorevole: i bambini con disabilità si vedono in questo modo esclusi da qualsiasi interazione sociale, sentendosi diversi a scuola (si veda anche che la quasi totalità di loro non usufruisce, ad esempio, del servizio mensa) e al di fuori. Basterebbe integrare i trasporti anche con volontari, assistenti che accompagnino i bambini a scuola. 
L’Ambito deve dare assistentato ed educazione per le gite scolastiche, per i campi solari ai ragazzi disabili. Al campo solare il bambino dovrebbe avere un educatore gratis. Chi ha disabilità non solo a scuola va per poche ore al giorno, ma si vede anche costretto a trascorrere l’estate chiuso in casa, da solo perché non può frequentare queste strutture. Non vengono forniti i voucher per il campo solare ai bambini diversamente abili.
Con queste politiche la nostra Città potrebbe candidarsi per il Premio Europeo di Città “Accessibile”, caratteristica di cui adesso non è per nulla dotata per i bambini che hanno disabilità comportamentali.
Si potrebbe prendere a esempio la cittadina di Granarolo, che ha fatto formazione in questo ambito anche per i commercianti.
Benevento ha bisogno di una cultura inclusiva. C’era, ma adesso è completamente assente.
I progetti ad opera di Antonio Puzio, “Mestieri di Strada”, quelli per l’agricoltura e per il piccolo commercio, sono finalizzati a rendere la nostra società più inclusiva. Riguardano la micro economia e permettono di gestire i ragazzi che altrimenti sarebbero isolati completamente dalla società. Con “Mestieri di Strada” Puzio vuole proprio dare modo a chi si sente emarginato dalla società di sentirsi parte attiva della città, di lavorare e guadagnare, tenersi impegnato. È un’attività che non esclude nessuno, che coinvolge tutti i ragazzi, soprattutto quelli più a rischio.
La Nicchiniello ha convenuto che con questi progetti si va nell’ambito della pegagogia speciale, dando ai ragazzi modo di fare esperienza e toccare con mano cosa significa lavorare, essere impegnati, avere orari da rispettare e una paga frutto del proprio impegno.
Sarebbe bello, per la Nicchiniello e per Puzio, avere il titolo di Città “Accessibile”, di città che crea lavoro, di città che non lascia indietro nessuno, che dà spazio e vita a chiunque.
– Queste le parole di Claudia Nicchiniello, delegata alla Mobilità e alle Politiche della Disabilità e Autismo per Centro Democratico nella provincia di Benevento.