- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Benevento – Si tinge ancora più di giallo l’omicidio del dottore Stefano Ansaldi, avvenuto sabato scorso nei pressi della stazione centrale di Milano. Inizialmente si era pensato a un tentativo di rapina finito male, ma l’ipotesi sembra non convincere pienamente gli investigatori e gli inquirenti, guidati dal coordinatore aggiunto Laura Pedio e dal pm Adriano Scudieri. Accanto al corpo privo di vita del beneventano è stata infatti trovata la valigetta del medico e non è stato sottratto dal polso della vittima un prezioso rolex. Nessuna traccia, invece, del portafoglio e del cellulare. A lasciare perplessi è anche l’efferatezza dell’omicidio, giudicata troppo violenta per una rapina. Le indagini si starebbero orientando sugli spostamenti dello stesso Ansaldi, arrivato, a quanto sembra, a Milano in treno da Napoli intorno alle 14:50 e rimasto sempre nei pressi della stazione centrale, dove si è consumato il delitto alle 18 in via Scarlatti all’angolo con via Mauro Macchi. Nel frattempo è stata disposta l’autopsia ma sulle cause della morte non ci sono dubbi. Il ginecologo “è morto sgozzato, gli hanno tagliato la gola ed e rimasto in vita per pochissimi secondi“.