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“OPS! Operatori di solidarietà” è il titolo del progetto che la Cooperativa Social Lab 76 sta lanciando in cinque Istituti Superiori di Benevento e provincia. Un progetto cofinanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’avviso “Giovani per il Sociale” del 2018 e che adesso si appresta a diventare realtà, coinvolgendo ragazzi tra i sedici e i vent’anni che verranno formati per diventare “operatori di solidarietà”, figure che si impegneranno ad attivare azioni solidali all’interno ed all’esterno delle proprie scuole.

Le classi coinvolte saranno le “classi solidali” protagoniste dell’intervento. All’interno di ogni gruppo verrà svolto un percorso formativo, in orario scolastico ed extracurricolare, al fine di acquisire i principi base di un approccio solidale e dell’ascolto attivo, oltre alle nozioni fondamentali per dare un aiuto concreto a persone che necessitano di un intervento pratico. Si tratta di un percorso pedagogico che, con l’aiuto di un metodo e di tecniche specifiche, consentirà agli alunni delle scuole coinvolte di “imparare-facendo” i valori di cui tanto si parla, ma che spesso sembra vengano dimenticati nella vita di ogni giorno: il rispetto dell’altro, la condivisione, l’uguaglianza, la giustizia, la libertà, la responsabilità e la partecipazione.

L’obiettivo principale è quindi quello di favorire l’inclusione sia all’interno della comunità scolastica che nella più ampia comunità locale, grazie all’intervento di associazioni di volontariato che si occuperanno sia di formare i ragazzi che di accompagnarli in azioni concrete sul territorio. Interventi di questo tipo avranno quindi una ricaduta positiva in termini di benefici sui ragazzi, che acquisiranno nuove competenze e potranno sperimentare una nuova immagine di sé come “cittadini attivi”. Se immaginiamo l’inclusione come il “costruire un ponte”, allora si può dire che “OPS!”  si propone di costruire un ponte tra la scuola e il territorio e ponti all’interno della scuola stessa. Il macro-tema dell’inclusione verrà declinato in una serie di argomenti che verranno affrontati lungo tutto il percorso: in primis quello della dispersione digitale, problema di massima urgenza in questo periodo che sta coinvolgendo sempre più alunni con la didattica a distanza.

Si tratterà poi di disabilità, di immigrazione, di violenza di genere, di ambiente ed eco-sostenibilità, di carcere e detenzione, di bullismo e cyber-bullismo. Un progetto che assume una valenza particolare se consideriamo il complicato momento storico che stiamo vivendo. La pandemia sta facendo sprofondare nell’isolamento soprattutto i più giovani, con conseguenze critiche per il loro benessere psicologico e per quei legami di solidarietà che sembrano sfaldarsi. Reagire all’isolamento attraverso la promozione della partecipazione attiva è quindi di importanza cruciale per immaginare un “dopo” che possa essere migliore di quanto visto fino ad ora. Parlare di solidarietà oggi diventa allora una vera e propria sfida. Raccogliere questa sfida è indispensabile per non lasciare indietro nessuno.