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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la lettera a firma del dott. Antonio Raviele, medico di medicina generale e Coordinatore dell’Aggregazione Funzionale Territoriale n.2 del Distretto di Telese Terme. Il dottore e altri colleghi dello stesso Distretto (da cui dipende l’ospedale di Cerreto), vogliono far pervenire attraverso la stampa locale, una proposta alla ASL di Benevento che intende riaprire al più presto l’Ospedale di Cerreto Sannita, per adibirlo ad Ospedale di Comunità. Come riportato nel documento sottostante, per gli scriventi ci sono attualmente altre priorità e volevano far sentire la loro voce, soprattutto avanzando proposte concrete nello specifico. Questo il testo della lettera:

Negli ultimi giorni l’emergenza epidemiologica sta interessando anche il Sannio dove, pur non essendoci un’elevata percentuale di contagiati, l’infezione da covid-19 sta avanzando anche in questo territorio.

Le strutture sanitarie presenti in provincia sono insufficienti a contrastare un eventuale, e purtroppo prevedibile, incremento della virosi.

In questi giorni i dirigenti della ASL hanno convocato i rappresentanti dei medici di famiglia per concordare una proposta di riapertura dell’ospedale di Cerreto.

Tale proposta pervenuta dai vertici aziendali prevederebbe l’allestimento a Cerreto di un Ospedale di comunità dotato di 16 posti letto.

Ma, che cos’è un Ospedale di Comunità?

Si tratta di una struttura di ricovero breve (15-20 gg) per pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica. Una struttura con funzione intermedia tra la cura domiciliare e il ricovero ospedaliero. Vi possono accedere i malati con patologia acuta minore che non necessitano di ricovero ospedaliero oppure pazienti con patologie croniche riacutizzate che devono completare il processo di stabilizzazione clinica, provenienti dal domicilio, da altre strutture residenziali, dai Pronto soccorso o dai reparti ospedalieri.

Senza entrare nel merito dell’organizzazione e della funzionalità degli Ospedali di Comunità, c’è da dire che il momento particolare che stiamo vivendo ci impone delle scelte di priorità.

È necessario e urgente alleggerire la principale struttura ospedaliera del nostro territorio, l’Ospedale S. Pio di Benevento, liberando posti letto da utilizzare in previsione di un non auspicabile incremento dell’infezione da covid-19 ma è anche necessario allontanare i conviventi asintomatici dalla loro realtà perché potenziali vettori del virus.

L’Ospedale Madonna delle Grazie di Cerreto potrebbe avere questa funzione.

A tale proposito,  i Medici di Medicina Generale dell’AFT 2 (Amorosi, Dugenta, Melizzano, Telese, San Salvatore ecc., ma l’invito e’ rivolto a tutti i medici di medicina generale del Distretto di Telese) sono pronti e disponibili a fare la loro parte nell’attuale situazione legata all’epidemia da coronavirus,anche al fine di evitare fraintendimenti circa la questione “riapertura del Presidio Ospedaliero Madonna delle Grazie di Cerreto Sannita”.

Perché i Medici di Medicina Generale dell’Aft2?

Semplice. Perché l’AFT 1, l’altra aggregazione in cui è suddivisoil Distretto della Asl di Telese, ha dimostrato un desiderio di autonomia gestionale della questione avendo qualcuno già dichiarato, falsamente, di aver ricevuto incarichi dal Direttore Generale, di avere già pronte proposte e progetti, di avere probabilmente già un “Direttore” in pectore a gestire il tutto, in nome e per conto del Distretto, della Asl e della Regione. 

A noi non interessano gli accordi a tavolino. Sono modalità che afferiscono ad una politica non adatta a gestire un momento emergenziale e preoccupante come questo che stiamo vivendo.

Riteniamo prioritaria l’individuazione delle strutture idonee a fronteggiare la possibile ondata di contagi come, tra l’altro, ha chiesto il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

Ci sarà tempo per discutere dell’Ospedale di Comunità.

Riteniamo inoltre necessaria la predisposizione di Unità mediche mobili Covid che vanno casa per casa allo scopo di monitorare eventuali casi sospetti. Si eviterebbero così ricoveri tardivi, frequente causa dell’elevata mortalità soprattutto in pazienti fragili e anziani.

L’Ospedale di Comunità, dunque, potrà trovare adeguata realizzazione nel post-Covid, quando ci sarà la necessaria tranquillità per definirne gli aspetti e le funzioni.

Oggi i medici di Medicina Generale dell’AFT 2 si rendono disponibili a partecipare e condividere eventuali iniziative proposte, in modo assolutamente gratuito. Riteniamo che la battaglia contro l’epidemia vada combattuta soprattutto attraverso il presidio del territorio“.