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Benevento – A scrivere una lettera indirizzata al presidente egiziano al-Sisi, per chiedere la scarcerazione di Patrick George Zaki, ricercatore egiziano e studente all’Università di Bologna, è la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane). La conferenza dei rettori, a nome del presidente Prof. Ferruccio Resta,  chiedendo che il ricercatore 28enne  abbia il permesso di attendere il processo a casa con la propria famiglia, luogo in cui riprendersi dalle sofferenze psicologiche dovute ai lunghi mesi di detenzione. Tra i firmatari della petizione anche l’Università degli Studi del Sannio.

Qui la lettera della CRUI indirizzata al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi:

Vostra Eccellenza,
Scrivo a nome della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), per esprimere grave preoccupazione Patrick George Zaki, uno studente post-laurea presso l’Università di Bologna che è stato arrestato il 7 febbraio, 2020, e in seguito presumibilmente sottoposto a tortura, in apparente rappresaglia per la sua attività di ricercatore.
Il signor Zaki è uno studente egiziano di ventotto anni arrivato in Italia nell’agosto 2019, per perseguire un Laurea Magistrale in Studi di Genere presso l’Università di Bologna. Inoltre, è un ricercatore per l’egiziano Initiative for Personal Rights (EIPR), un’organizzazione con sede al Cairo impegnata nella difesa dei diritti umani. La CRUI è seriamente preoccupata per la decisione presa dal tribunale egiziano il 7 dicembre 2020 prolungare la custodia cautelare per altri 45 giorni e sente profondamente la propria responsabilità nei confronti degli studenti che portano avanti i loro progetti di ricerca con entusiasmo e impegno. Sappiamo da Scholars at Risk e Amnesty International che la situazione sanitaria del signor Zaki è gravemente compromesso dalle dure condizioni in cui è attualmente detenuto in attesa del processo. Il signor Zaki soffre di asma ed è particolarmente a rischio se esposto a COVID-19 nella prigione di Tora. In un Lettera del 12 dicembre 2020 alla sua famiglia, il signor Zaki ha dichiarato di soffrire di gravi dolori alla schiena e della sua salute mentale si sta deteriorando. Vorremmo quindi fare appello alla vostra clemenza su questa grave questione, e più in generale alla preoccupazione umanitaria che tutti condividiamo in questa situazione di emergenza sanitaria. La CRUI ti esorta rispettosamente a concedere al signor Zaki il permesso di aspettare il processo a casa con il suo famiglia, dove ha potuto anche riprendersi dalle sofferenze fisiche dopo molti mesi di detenzione. Apprezziamo la tua attenzione a questa importante questione e confidiamo nella tua comprensione e simpatia per i motivi spassionati che guidano tutti noi”.