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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma delle seguenti segreterie aziendali: ANAAO-ASSOMED: dott. Diego Marino, CGIL Medici: dott.ssa Gioconda Aceto, FEDERAZIONE CIMO-FESMED: dott. Emilio Tazza, CISL Medici: dott.ssa Rosanna Papa, FASSID-AUPI: dott. Ermenegildo De Angelis, FVM: dott. Angelo Zerella, UIL FPL: dott. Pierluigi Vergineo.

La nota – “In relazione alla riorganizzazione del Servizio 118 della ASL di Benevento, questa Intersindacale Sanitaria ha già espresso parere negativo in occasione dell’incontro convocato dalla ASL per l’informativa Sindacale.
Il progetto elaborato dal Responsabile della Centrale Operativa, in cui si prevede di demedicalizzare ben sei ambulanze su dieci e di esternalizzare il servizio con tre auto mediche, non trova alcuna giustificazione con la carenza di personale medico. I medici attualmente in servizio compensano ampiamente i vuoti in organico con l’istituto contrattuale delle cosiddette “prestazioni aggiuntive”, vale a dire con attività che, da anni e a tutt’oggi, sono utilizzate per coprire i turni di lavoro anche in strutture diverse dai SAUT/PSAUT della ASL di Benevento. Il ricorso alle prestazioni aggiuntive per carenza d’organico è previsto anche nel più recente D.L. 34/2023, c.d. decreto bollette, il quale stabilisce, fra l’altro, di utilizzare principalmente il personale dipendente anche allo scopo di ridurre le esternalizzazioni dei servizi. In tale contesto normativo, appare incomprensibile il progetto della ASL che, in contrasto con il citato sopra citato decreto, riduce le prestazioni aggiuntive ed esternalizza il servizio con un costo stimato nel triennio di 2 milioni e 340 mila per la fornitura di auto mediche e personale.
Il progetto contiene inoltre preoccupanti aspetti critici che, se approvati, si tradurrebbero in una destrutturazione del servizio 118 con conseguenti effetti negativi nelle prestazioni di soccorso sanitario per gravi patologie tempo-dipendenti. La drastica diminuzione del numero dei medici sulle ambulanze aumenta il rischio clinico, pregiudica la qualità delle prestazioni, determina un inevitabile sovraffollamento dei Pronto Soccorso ospedalieri per la mancata funzione di filtro sul territorio.
A ciò si aggiunge anche il vasto eco negativo che il progetto ha suscitato nelle istituzioni locali e nella popolazione con una veemente, ampia e compatta critica di Sindaci, Consiglieri Comunali, Ordine dei Medici, Parlamentari, Sindacati, Medici, Tribunale del Malato, ANCI. Tali segnali di allarme non devono essere affatto sottovalutati perché il diritto alla salute costituzionalmente garantito non può essere messo in discussione.
Per tale motivo accogliamo con favore le dichiarazioni del Direttore Generale della ASL di Benevento, dott. Gennaro Volpe, che riconduce a “ipotesi non confermate” il progetto di demedicalizzazione elaborato dal Responsabile della Centrale Operativa 118.
Come Intersindacale ribadiamo, quindi, di non modificare lo stato attuale del Servizio 118 e di implementare il servizio velocizzando le procedure concorsuali della dirigenza medica con particolare riferimento alla valorizzazione professionale acquisita dai medici convenzionati. Riteniamo che la proposta sindacale di utilizzare le prestazioni aggiuntive anche per altre discipline carenti di medici (SERD, carcere, DSM) possa trovare piena condivisione, oltre che sui tavoli degli Organismi Paritetici della ASL, anche nel confronto con le Parti Sociali e con i livelli territoriali politico-amministrativi.
Confidiamo nella capacità di ascolto del Direttore Generale Volpe affinché, con spirito di leale collaborazione, si possa addivenire ad una soluzione condivisa per migliorare la rete dell’emergenza-urgenza territoriale nella logica dell’appropriatezza organizzativa e sanitaria”.