“Non è il titolo di un film o di qualche nostalgica esternazione legata alle bellezze culturali di una volta. È l’ennesima brutta pagina da appendere nell’albo pretorio della Città di Sant’Agata de’ Goti, sezione inadeguati!”
Ieri, presso la sala convegni del MANSC (Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino) in Montesarchio, si è tenuta la presentazione del fumetto “Il ratto d’Europa. L’indagine che riportò a casa il magnifico vaso di Assteas” a cura di Roberto Lai, già luogotenente dei carabinieri del nucleo tutela TPC, edito negli Annali dell’Associazione Nomentana di Storia e Archeologia, in cui si raccontano le vicissitudini del rientro in Italia del celebre vaso.
Tale evento è stato promosso attraverso i canali istituzionali del MANSC e dalle diverse testate giornalistiche.
Al tavolo istituzionale, presieduto dal direttore del museo Vincenzo Zuccaro, vi erano l’autore e l’assessore alla cultura del comune di Montesarchio.
In sala, oltre al già direttore dello stesso istituto Ferdinando Creta, erano presenti i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri della locale unità organica di Montesarchio, dirigenti scolastici, personale docente, alunni e cittadini di Montesarchio e di Sant’Agata de’ Goti.
La presentazione, emozionale nel racconto, ha messo in evidenza la maestria del recupero del reperto con il suo rientro in Italia. Un fugace passaggio sul luogo di rinvenimento (Saticula), scarno nella forma ha calato il sipario sopra la storia millenaria di Sant’Agata de’ Goti! Nessun cenno sul percorso di valorizzazione portato avanti negli anni da una politica equilibrata, lungimirante e presente che a partire dal 2013 ha sempre creduto nelle possibilità del patrimonio archeologico valorizzandolo ed ospitandolo in mostre ed esposizioni, grazie anche alla forza dell’intesa istituzionale (comune, soprintendenza, ministero).
Del resto, come la nuova dirigenza (MANSC) e lo stesso autore della pubblicazione, avrebbero potuto sapere se coloro deputati a rappresentare una Città ed il proprio patrimonio, erano assenti?
Possibile che costoro che rappresentano il territorio santagatese non sappiano mai nulla e risultino ovunque assenti?
Possibile che tutti si dimentichino di loro?
Oggi, come domani, Sant’Agata risulta sempre dimenticata!
Anni di lavoro, di impegno, di sforzi amministrativi “cancellati” dall’indifferenza di qualcuno e anche da quella di coprotagonisti “trainati” di un tempo, oggi anch’essi “barbaramente indifferenti”.
Il tutto in prossimità della istituita “Giornata dell’Archeologia” che anche quest’anno passerà in completo anonimato!”