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Non si placano le prese di posizione in relazione alla vicenda dell’acqua non potabile a Benevento in virtù del ritrovamento, in analisi dei giorni scorsi, del Tetracloroetilene, un contaminante che rendeva i pozzi da cui veniva attinta l’acqua non più idonei.

A riprendere la parola è Luigi Diego Perifano, già candidato a sindaco in contrapposizione a Mastella ed oggi consigliere di minoranza per Città Aperta. 

“L’ARPAC ha confermato la validità delle proprie analisi di laboratorio. – ha scritto Perifano su Facebook – “Le procedure si sono svolte regolarmente. E’ risultato dai prelievi del 17 novembre scorso un valore inusualmente e particolarmente elevato, ma non per questo non fondato, sulla presenza di tetracloroetilene”. Lo ha dichiarato Stefano Sorvino, direttore generale dell’Agenzia Regionale.
Il picco anomalo si è dunque verificato, e anziché minimizzare, o continuare nello scaricabarile, è necessario agire:
1- monitorare costantemente la qualità dell’acqua, incrociando però i dati della Gesesa con quelli dell’Arpac (che si è già dichiarata disponibile a intensificare i controlli);
2-pubblicare i risultati delle analisi con la massima evidenza in un’apposita sezione del sito web del Comune;
3- eseguire con la massima urgenza il piano di caratterizzazione della falda di Pezzapiana (già approvato dalla Regione nel luglio 2020) per accertare cause e grado di inquinamento;
4-realizzare l’obiettivo di erogare acqua di fonte per tutte le famiglie beneventane, istituendo da subito un tavolo di concertazione con la Regione, l’Ente Idrico Campano e il gestore del servizio (allo stato Gesesa), per affrontare e risolvere le questioni tecniche”.

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