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Benevento – La consapevolezza che si fonde con il rammarico. C’è tutto questo nelle parole di Jacopo Vosa, il giovane terzino della rivelazione Ponte’98. Il cartellino rosso rimediato nella semifinale play off di Promozione contro lo Sporting Pietrelcina costringerà il calciatore giallorosso a saltare il prossimo impegno contro il Cellole.

Una decisione che accetto, ho commesso un errore ma bisogna andare avanti“, commenta  lo stesso Vosa, “ho pagato l’euforia dovuta all’esultanza, il secondo giallo è stato estratto come da regolamento e non mi ha permesso di godermi la successiva festa. Mi dispiace perché avevo sempre giocato, vorrà dire che la partita più bella la seguirò dalla tribuna“.

Messa da parte l’amarezza, resta vivo l’eco dell’impresa compiuta: “Sportivamente è stata una grandissima rivincita. Il derby è sempre una partita particolare, poi loro erano una sorta di bestia nera, avendoci battuti due volte in campionato. Ho grande rispetto per lo Sporting Pietrelcina, sono una grande società e con grandi calciatori, ma il campo ci ha dato ragione“.

Eppure l’esito non era scontato. Il calcio, però, ha dimostrato ancora una volta la sua imprevedibilità. “Un mese fa non avrei scommesso su questo finale, sono sincero. Da Natale in poi, in realtà, qualcosa è cambiato, merito di qualche arrivo e dell’esserci guardati in faccia. Ci siamo detti che non eravamo quelli e abbiamo trovato nuove motivazioni“, racconta Vosa, “il nostro segreto? Il gruppo prima di tutto, siamo stati una famiglia prima di essere una squadra. Nonostante le difficoltà non abbiamo mai mollato“.

Qualità da mettere in campo anche in terra casertana, contro un Cellole avvantaggiato dal terzo posto ottenuto al termine della stagione regolamentare. “Mi aspetto una partita difficile, contro un’ottima squadra, ostica, corta e compatta. Rischiano poco o nulla e possono fare affidamento su tre, quattro singoli importanti e di categoria superiore. Giocheremo su un campo e in un ambiente ostici, nonostante questo proveremo a fare la gara, giocando con intelligenza“.

Non è ancora, insomma, il tempo dei bilanci ma questa stagione lascerà comunque una traccia permanente. “I grandi mi hanno sempre guidato. Il mister, Fiscariello e Tommaselli li conoscono da tempo, ogni giorno continuo ad apprendere qualcosa da loro, sia dentro che fuori dal campo“, conclude Vosa, “la testa è al 100% al Cellole, il futuro è ancora lontano. La speranza è di rimenare con questo gruppo. Con Lepore, ad esempio, gioco insieme da 20 anni, molti di noi sono amici in campo e soprattutto fuori“.