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O cambi Paese o cambi il Paese’. Scelta la seconda opzione, ecco ’10 Volte Meglio’. Un po’ grillini, un po’ tecnici. Certo una delle novità di questa campagna elettorale. Partito nato da pochi mesi ma comunque capace di raccogliere le firme utili a concorrere in dieci regioni italiane. “Un primo miracolo. Un altro lo compiremo il 4 marzo quando daremo voce alla maggioranza silenziosa degli italiani. Che chiede un cambiamento reale. Altri movimenti si pongono come alternativa ai partiti tradizionali. Noi siamo una cosa diversa, noi siamo la soluzione ” – sottolinea Stefano Benedikter, vicepresidente nazionale di 10VM. 

A lui il compito di trarre le conclusione della giornata di presentazione di lista e candidati nel Sannio.

Ad aprire l’iniziativa, invece, una ‘vecchia’ conoscenza della politica sannita: Angelo Miceli, tra i maggiori protagonisti dell’esperienza amministrativa del centrosinistra nella città capoluogo. “La mia adesione è maturata proprio sulla scorta delle esperienze passate” – spiega l’oramai ex piddino. “In un Paese fermo, ’10 Volte Meglio’ si presenta come un incubatore di opportunità forte di un messaggio nuovo, innovativo e utile a riagganciare le giovani generazioni alla politica”.  

Quello di Miceli non è l’unico volto noto presente nella sede del comitato di corso Dante. C’è Annalibera Refuto, altra dissidente Pd, c’è Mario Zoino, voce critica del centrosinistra sannita e consulente in tema di trasparenza del sindaco Mastella. Nomi che non devono trarre in inganno perché, e arriviamo a una delle analogie con il M5S, di destra e sinistra neanche a parlarne. Così come di alleanze. “Ci hanno proposto accordi da tutte le parti ma abbiamo declinato ogni invito. Puntiamo al cambiamento, non al compromesso”.

E dunque: “L’Italia chiamò”. Imprenditori, professionisti, plurilaureati, manager, esperti di psicologia di massa. “Il lavoro lo abbiamo tutti. E in linea di massima nessuno di noi lo cambierebbe con un seggio in Parlamento. Ma era giunto il momento di mettere a disposizione dell’Italia le nostre passioni e le nostre competenze. Non ce la facevamo più a guardare il Paese scivolare verso il declino. Non possiamo rimanere fermi mentre i migliori giovani escono dalle nostre scuole e sono costretti a lavorare all’estero perché l’Italia non offre loro le prospettive alle quali hanno diritto, e mentre la ricerca viene soffocata perché gli investimenti vengono sacrificati per spese inutili”.

Innovazione, istruzione e turismo: questi i pilastri della ricostruzione. Quanto agli uomini, in campo nel Sannio (plurinominale e maggioritario di Benevento) c’è Enrico Maria Bozza. Avvocato beneventano ma trasferitosi a Roma da ormai 24 anni. “Ho chiesto con forza di candidarmi qui. Perchè la nostra è una terra ricca di eccellenze che hanno trovato altrove la propria affermazione professionale. Un nome su tutti quello di Antonio Iavarone. Come l’Italia, anche Benevento può essere dieci volte meglio di così”.

Ci fosse un hashtag sarebbe #futuro. “Tra venticinque anni, faremo dei lavori che oggi non si insegnano nelle scuole italiane. La vera riforma dell’istruzione deve insistere sull’accrescimento delle capacità critiche dei ragazzi, sul bilinguismo e sulle materie scientifiche” – spiega Elena Di Maria, candidata nel collegio di Ariano Irpino e nel proporzionale Avellino-Benevento.

In campo – ad Avellino – c’è anche Gianmarco Coviello, convinto sostenitore della necessità di re-immaginare i contesti urbani: “Bisogna pensare alle città come luoghi di produzione di energia e non soltanto di consumo”.

A tirare le fila, Gian Luca Comandini cofondatore e membro del comitato direttivo: “Lo zoccolo duro del nostro partito è costituito da persone che mai prima di oggi si erano affacciate alla politica. Eppure i nostri nomi spesso sono stati avvicinati ad altri partiti, anche per incarichi importanti. Ma i problemi non possono essere risolti da coloro che neanche li hanno mai vissuti. Noi sappiamo di cosa parliamo. Ecco perché siamo pronti a caricarci sulle nostre spalle la responsabilità di rilanciare il Paese”. E assicura: “Non ci interessa cosa accadrà il 4 marzo. Il giorno dopo saremo ancora in campo