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Benevento – Un’importante ricerca è stata condotta nel parco regionale del Taburno Camposauro su una delle piante più affascinanti del mondo: le orchidee.

L’universo delle  orchidee selvatiche può risultare molto diverso dall’idea comune che si ha di questa pianta: il nome nell’immaginario collettivo, infatti, viene associato agli esotici e misteriosi paesaggi delle umide ed impenetrabili foreste tropicali e subtropicali in cui  vegetano avvinghiate ai tronchi e alle fronde di maestosi alberi.

In realtà, non è così ed alcune specie di orchidee, non meno belle delle sorelle tropicali, popolano territori a clima temperato come quelli del Taburno Camposauro.

La dott.ssa Elia Ciotta ha condotto uno studio sulla presenza delle orchidee nell’area protetta che ha portato al loro censimento e caratterizzazione. Si tratta di un altro importante tassello utile a far comprendere meglio le bellezze naturali presenti nell’area protetta.

L’Ente Parco ha accolto con favore la ricerca fatta dalla dott.ssa Ciotta, ringraziandola per il grande lavoro scientifico effettuato nel catalogare le oltre 50 specie di orchidee che popolano i luoghi del parco.

Alcune di queste piante – afferma la dott.ssa Ciotta – sono difficili da trovare, tra queste sicuramente l’Epipogio (Epipogium aphyllum) che è particolarmente rara sull’Appennino campano.

La sua unicità deriva dal fatto che necessita, per il proprio sviluppo, di habitat costituiti da substrati umidi e ricchi di humus, come quelli caratteristici delle faggete e dei boschi misti di faggio e abete bianco presenti anche sul monte Taburno che, con solo una decina di esemplari rinvenuti, rappresenta comunque la seconda stazione di ritrovamento in Campania e la quarta per l’Italia meridionale.

L’Epipogio di solito fiorisce molto raramente e in periodi  brevi, anche ogni dieci o venti anni, e questo dato,  fa sì che tale specie prenda anche il nome di “orchidea fantasma””.

Il Presidente dell’Ente Parco, Costantino Caturano a riguardo ha affermato: “Le orchidee viventi nel continente europeo pare siano di poco inferiori alle 200 specie, tra queste circa cento sono  italiane, siamo dunque il Paese europeo con il più alto numero di esemplari.

Più di 50 specie  si possono trovare nei prati, nei boschi e nelle zone rocciose del nostro parco naturale. Questo dato di particolare importanza pone l’area protetta del Taburno Camposauro ai primi posti nazionali per quanto riguarda la biodiversità floreale.

Ovviamente la presenza di così tante specie di orchidee è un’ulteriore attrazione per gli escursionisti che visitano i nostri sentieri, ma bisogna stare attenti a non danneggiarle o a raccoglierle come ricordo.

 Simbolo di raffinatezza e di eleganza, quello delle orchidee è un affascinante universo costituito da forme e colori meravigliosi; all’interno del parco regionale del Taburno Camposauro la loro galassia  è uno scrigno di gioielli da tutelare e conservare”.