- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Un impianto per lo stoccaggio e la lavorazione della frazione umida proveniente dalla raccolta differenziata, capace di trattare 62 tonnellate al giorno di rifiuti. Da realizzare nella zona dell’Alto Tammaro, nel territorio di Sassinoro.

Ad annunciarlo è il primo cittadino sassinorese Pasqualino Cusano a margine della conferenza di presentazione del raduno di Mongolfiere tenutasi questa sera a Benevento: “E’ stata convocata oggi dalla Regione Campania la conferenza di servizi utile a valutare la fattibilità dell’opera” – spiega la fascia tricolore.

Un déjà vu, se vogliamo. Già nel 2008, infatti, in un’area vicina a quella presa in considerazione oggi, venne individuato un sito per lo stoccaggio delle ecoballe, poi realizzato a Fragneto Monforte.

“Ci presentammo in 5mila dinanzi alla Rocca dei Rettori per dimostrare l’assurdità di quella proposta. Faremo lo stesso anche per combattere questo nuovo scempio. Quando tocchi un comune dell’Alto Tammaro e come toccarli tutti. Tra di noi c’è grande solidarietà” – avvisa Cusano.

Il progetto, dicevamo, investe direttamente la Regione Campania. Ma è contro la Provincia di Benevento che recrimina il sindaco di Sassinoro: “La Provincia era l’unico ente titolato, per competenza, a intervenire ma non si è presentata alla Conferenza. Perché?”.

Tra l’altro, Cusano sottolinea pure che in passato i comuni del circondario già si erano mossi per realizzare un impianto per la lavorazione dell’umido proveniente da differenziato, opera dalle dimensioni evidentemente più ridotte (9 tonnellate al giorno). Ipotesi poi decaduta. Successivamente, poi, gli stessi comuni rispondevano ad un avviso per la realizzazione di impianti di comunità pubblicato dalla Regione Campania: “Ci siamo fermati perché l’ipotesi di riconversione dell’impianto di Casalduni presentata dalla Provincia di fatto superava la nostra proposta”.

Dal punto di vista amministrativo, comunque, la battaglia è già iniziata. “In Consiglio comunale, Sassinoro ha deliberato all’unanimità la contrarietà all’impianto”.