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Quando sei costretto a rincorrere, il problema più grande è rappresentato dal non potersi permettere passi falsi. In altre circostanze, il pareggio di Taranto sarebbe probabilmente stato accolto con maggiori favori. La formazione di Capuano, del resto, aveva raccolto allo “Iacovone” 23 punti fino a ieri, arrendendosi solo a Juve Stabia e Casertana. I risultati delle altre, però, offrivano un’altra buona occasione. C’era da rispondere al successo della capolista, provando a sfruttare i passi falsi di Picerno, Crotone e Casertana (in attesa dell’Avellino impegnato questa sera). Il distacco dalla vetta, invece, è tornato ad allungarsi: da sei si è passati a otto punti.
Imprevisti da mettere in preventivo, perché non si può vincere sempre e certe volte bisogna “vedere il bicchiere mezzo pieno”, per usare le parole di Paleari nel post partita. La Strega, attualmente e in attesa del posticipo, resta la squadra che ha impattato meglio con il girone di ritorno. Dieci punti in quattro gare, uno score che potrebbe essere migliorato o eguagliato da Avellino (7) o Sorrento (9). In un mese i giallorossi hanno recuperato quattro lunghezze alla Juve Stabia, tre Crotone, cinque al Picerno (che ha una partita in meno) e sei alla Casertana.
Sotto il profilo del rendimento, insomma, la “cura Auteri” ha dato i suoi frutti. Il Benevento si è rilanciato ed è tornato a credere in una promozione che sembrava insperata solo a Natale. La spada di Damocle che pende sul capo della Strega, tuttavia, si chiama tempo. Quello che servirebbe al tecnico di Floridia per oleare i meccanismi del suo gioco e ai nuovi acquisti per calarsi nella realtà sannita.
Fino ad ora, infatti, le vittorie sono arrivate soprattutto per carattere e tenacia, per la voglia di crederci fino alla fine. Aspetti sui quali Auteri è stato bravo a lavorare, consapevole di avere a disposizione il solo girone di ritorno per provare l’impresa. Non a caso, l’allenatore continua a insistere sulla necessità di lavorare, sul bisogno di crescere come collettivo.
Il Benevento continua a latitare sotto l’aspetto del gioco e continua a commettere errori. Tolti i meriti del Taranto, a spianare la strada alla formazione di Capuano sono state proprio le indecisioni dei giallorossi. Trovato il nuovo vantaggio con Ciano, poi, il Benevento ha avuto il torto di staccare la spina, consentendo ai padroni di casa di prendere campo e fiducia. Alla fine l’eroe dello “Iacovone” ha assunto le fattezze di Alberto Paleari, altrimenti staremmo raccontando ben altra storia in questo momento.
Al netto del gioco, il calciomercato non ha prodotto utili. Starita e Lanini sono ancora fuori contesto, si era visto con la Casertana, con l’attenuante del debutto, e si è avuta ieri la conferma. Integrarli il prima possibile sarà fondamentale per il futuro del Benevento, con Auteri che si aspetta gli ultimi regali sia in entrata che in uscita. Da giovedì sera l’organico sarà definito e definitivo, chi non sarà andato via dovrà rassegnarsi: vivere una seconda parte di stagione ai margini o convincersi a sposare pienamente la causa. Non ci dovranno essere tentennamenti e ripensamenti perché la Strega non ha tempo a disposizione. La sabbia nella clessidra giallorossa scende inesorabile e con questi due pesi bisognerà fare i conti se si vorrà cercare di rendere quel sogno realtà.