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Benevento – La Grippo ha riaperto i battenti. Archiviate le vacanze estive, la scuola calcio della famiglia De Rosa ha ripreso le attività sul campo del “Meomartini“. Vecchi e nuovi iscritti si sono ritrovati sul terreno di gioco per iniziare a dare i primi calci a un pallone agli ordini dei rispettivi tecnici. A coordinare le operazioni, come sempre, Luigi De Rosa al cui fianco, nelle vesti di presidente, c’è il papà Guido De Rosa.

Contiamo di portare avanti il lavoro svolto nel corso degli anni, provando sempre a migliorarci“, commenta il massimo dirigente della scuola calcio beneventana, “la nostra cultura è rimasta la stessa, vogliamo contribuire alla crescita del ragazzo dal punto di vista educativo, cercando di formalo anche fisicamente. Se poi uscirà un campione ben venga, ma quello che più conta è riportare alla ribalta quell’aspetto ludico che molto spesso viene accantonato. Cerchiamo, insomma, di aiutare ogni ragazzo a crescere sia socialmente che sportivamente“.

In estate, tuttavia, c’è stata la trattativa con la Casertana che ha portato lustro e orgoglio alla società sannita: “Abbiamo avuto questa possibilità e siamo stati felici di lasciarli andare. Quel pizzico di ambizione deve esserci. La Casertana ha avuto modo di visionare i ragazzi, ne è rimasta colpita e si è presa sette dei nostri giovani calciatori. Per noi è un motivo d’orgoglio, vedere ad esempio Schiattarella giocare in serie A contro l’Inter è stato qualcosa di indescrivibile. Margini di crescita sembrerebbero esserci“.

Una Grippo che non guarda solo al professionismo. Nell’ultimo periodo era infatti circolata la voce di un possibile interesse per il Rione Libertà, società salvatasi lo scorso anno nel campionato di Prima Categoria e destinata invece a scomparire dal panorama del calcio dilettantistico locale. “Mi avrebbe fatto piacere, sarebbe stata una valvola di sfogo per la nostra società“, prosegue Guido De Rosa, “se non si riesce a portare un ragazzo nel calcio professionistico puoi provare a inserirlo nei dilettanti. Per noi il Rione avrebbe rappresentato una sorta di continuità all’attività che svolgiamo. Comunque non so come siano andate le cose, è una situazione che ha visto e gestito Luigi“.

Si andrà avanti, dunque, solo ed esclusivamente con l’attività legata ai più giovani: “L’augurio è quello di proseguire lungo la strada tracciata dal 1990 ad oggi. Sono passati più di cinquemila ragazzi tra il Mellusi e il Meomartini. Qualcuno è riuscito a coronare il sogno di diventare professionista ed è stata una grande soddisfazione. La più grande, però, è legata a coloro i quali a distanza di anni ancora si ricordano e hanno un pensiero per il sottoscritto e per la società“.

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