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Un unico grande comune per il Medio Calore. E’ la proposta lanciata alcune settimane fa dal sindaco di San Giorgio del Sannio Mario Pepe. Una prospettiva su cui ora si ragiona seriamente. Proprio al municipio di San Giorgio del Sannio, infatti, questo pomeriggio si sono riunite le fasce tricolori dei centri interessati dal progetto. Seduti al tavolo, oltre Pepe, i sindaci Angelo Ciampi, di San Martino Sannita, Giovanni Tommaso Manganiello, per San Nazzaro e in rappresentanza di Calvi Paolo Pesce, presidente del Consiglio Comunale.

Oltre un’ora e mezza di discussione per un primo confronto che troverà presto una replica. Intanto, però, dall’incontro odierno pure è emersa la ferma volontà di Mario Pepe di imprimere un’accelerazione sul percorso di fusione.

Per l’ex parlamentare, in pratica, già il prossimo anno potrebbe essere quello buono per chiamare al voto i cittadini dei quattro comuni interessati al processo costituente. Così come stabilito dalla statuto della Regione Campania, infatti, la proposta di istituire il nuovo comune deve essere sottoposta obbligatoriamente a referendum consultivi.

Per arrivare alle urne, però, bisogna comunque superare altri e numerosi step intermedi: serve il parere dei Consigli Comunali interessati e di quello Provinciale ma ancor prima occorre una iniziativa da parte della Regione.

Due le strade percorribili: nel caso di disegno di legge, i pareri sono richiesti dalla Giunta preventivamente ed allegati al disegno con la deliberazione di presentazione al Consiglio; nel caso di proposta di legge ad iniziativa di Consiglieri regionali o di altri legittimati all’iniziativa legislativa, i pareri sono richiesti dalla Commissione Consiliare competente preliminarmente all’esame istruttorio della proposta.

Soltanto una volta ottenuti i responsi (che devono essere espressi entro sessanta giorni dalla ricezione della richiesta), qualora il progetto sia ritenuto proponibile, il Consiglio Regionale delibera l’indizione del referendum.

Insomma, l’iter non è dei più semplici ed è per questo che Pepe punta a partire il prima possibile. D’altronde, come noto, la prossima primavera sono in programma le elezioni regionali e il quadro politico potrebbe cambiare. Inoltre, la normativa prevede che entro il 31 gennaio di ogni anno il Presidente della Regione Campania renda note, con proprio decreto, le richieste di referendum dichiarate ammissibili dal Consiglio regionale e trasmesse entro il 15 gennaio allo stesso Presidente della Giunta regionale.

Insomma, i tempi non giocano a favore di Pepe che pure vorrebbe chiudere il suo mandato (scadenza 2021) con questo atto dal sapore rivoluzionario. In Campania, infatti, vi è un solo precedente, quello che ha consentito nel 2013 la nascita del comune unico di Montoro (a prendere l’iniziativa fu il compianto Pietro Foglia, consigliere regionale irpino).

Detto dell’entusiasmo di Pepe, c’è da aggiungere che anche dagli altri partecipanti al tavolo– stando a quanto emerso – arrivano segnali di forte attenzione alla fusione. In particolare, sarebbero già da annoverare tra i favorevoli il sindaco di San Martino Angelo Ciampi e il rappresentante di Calvi. Ma anche da parte di Manganiello di San Nazzaro, che non ha mancato di esprimere un certo scetticismo in virtù della fallimentare esperienza dell’Unione dei Comuni, non è giunta alcuna pregiudiziale negativa. Chiara la linea espressa dal giovane sindaco: al di là dei convincimenti personali, la proposta in campo merita comunque di essere discussa e – nel caso –  di essere sottoposta al voto dei cittadini, la cui sovranità in una scelta del genere non può essere certo bypassata. Lo richiedono la legge e il buon senso.