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Insieme in campo avrebbero fatto ammattire tante difese, soprattutto in cadetteria. Entrambi mancini, uno di grande fantasia, l’altro uomo d’aria con tanta forza e ginocchia di cristallo. Roberto&Roberto hanno in comune la panchina del Benevento: De Zerbi dal Sannio si è lanciato verso il calcio che conta, nonostante una retrocessione annunciata già dalla sua venuta, Stellone proverà a rilanciare la propria carriera da tecnico che ha subito qualche rallentamento dopo un inizio convincente. 

In comune, alla guida del Benevento, c’è l’esordio in terra sarda: il calendario, per il loro battesimo in panca, prevede la trasferta a Cagliari. De Zerbi fu sconfitto e capì subito che c’era da esorcizzare anche la cattiva sorte: 25 ottobre 2017, turno infrasettimanale, tre giorni dopo il ko interno contro la Fiorentina al ‘Vigorito’ e relativo esonero di Marco Baroni. Mister De Zerbi rivoluziona poco l’undici iniziale, puntando sul pupillo Iemmello che a Foggia aveva valorizzato prima del grande salto in A. Proprio dell’attuale centravanti del Catanzaro il gol del pari, poi in pieno recupero l’ennesima beffa firmata da Pavoletti con una incornata all’ultimo respiro (nel Cagliari Farias prese il posto di Sau in corso d’opera). Decimo ko in altrettante gare, serviranno altre sei partite per ottenere il primo punto in massima serie. 

Roberto Stellone proverà ad accorciare i tempi, provando a fare risultato da subito. L’avversario, per certi versi, è ancora più ostico, perchè la versione cadetta degli isolani fa certamente più paura. Stellone può, a differenza dell’esordio di De Zerbi, puntare su una situazione di classifica sicuramente difficile ma non compromessa. Per il resto, le similitudini sono tante, l’auspicio è che possa cambiare l’epilogo dell’esordio o almeno della classifica a fine stagione.