- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – L’umidità concede finalmente tregua. Un raggio di sole filtra dalle nuvole, accarezza l’erba incolta e illumina il volto sorridente dei bambini. Nel campo da rugby ‘Tontoli’, alle spalle del Liceo Scientifico “Rummo”, è una mattina di gioventù e serenità. Di schiamazzi, urla di gioia, corse divertenti con la palla ovale tra le braccia. E guai a farsela scappare. L’appuntamento con il progetto “Educazione alla legalità attraverso il Rugby”, promosso dai club Le Streghe e Rugby Factory Benevento, non poteva scegliere giorno migliore per entrare nel vivo. 

Varato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo ‘Bosco Lucarelli’, il programma è rivolto alle classi terze, quarte e quinte della Primaria nonché alle prime, seconde e terze classi della scuola Secondaria di primo grado. Prevede una fase di addestramento – come avvenuto oggi con gli alunni delle quinte – a cui farà seguito una seconda fase indirizzata sulla trasmissione di valori orientati al senso civico e alla legalità. 

Tra un gioco e l’altro, sul prato del Tontoli, si sono susseguiti gli interventi istituzionali. D’impatto quello del Questore di Benevento, Edgardo Giobbi, che ha lasciato trapelare una certa passione per il mondo del rugby: “Non è uno sport per tutti, per questo rappresenta una sfida che vi invito a superare”, ha detto rivolgendosi ai bambini. “Insegna il rispetto delle regole e inculca comportamenti che vi serviranno non solo in campo, ma soprattutto fuori”.

Il presidente della FIR Campania, Peppe Calicchio, ha salutato i presenti dando appuntamento al 6 Nazioni in programma da febbraio in avanti e lanciando l’idea di organizzare una gita allo Stadio Olimpico, roba da far sognare qualsiasi bambino. Poi è toccato al presidente del rugby Le Streghe, Giuseppe Tomaciello, al coordinatore per l’educazione fisica dell’ufficio provinciale, Giovanni Lamparelli, e al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Bosco Lucarelli, Domenico Zerella rimarcare i concetti su cui si fonda un evento fortemente voluto per il rilancio della socialità dopo gli anni di pandemia.  

Una volta spento il microfono i giochi riprendono. E’ un continuo saltellare tra un esercizio e l’altro, un inno alla gioia, una festa coinvolgente. Enzo Rapuano è il presidente della società Rugby Factory ma anche il medico, il riferimento di tutti i presenti che lo cercano per un’indicazione, un consulto specifico, un parere tecnico. “Enzo volevo solo salutarti”, gli dice un uomo sulla cinquantina. “Enzo ci serve un attimo la tua mano qui”, fa presente subito dopo un istruttore. E’ un continuo. Interrompe perfino un’intervista video per prestare soccorso a un bimbo. “Ha dolore a un ginocchio, può verificare?”. “Devo andare ma prometto che torno subito”, dice.

E quando torna, dopo un paio di minuti, si lascia scappare una frase che gela il sangue: “Scusate se sono stato scortese ma portiamo dentro un dramma atroce, non abbiamo intenzione di sottovalutare alcun episodio”. Negli occhi un velo di angoscia per quanto accaduto al giovane Mauro, rugbista del Rugby IV Circolo scomparso sabato scorso. Un dolore che ha scosso l’ambiente intero e non si placa. In fondo lo sport è anche, se non soprattutto questo: empatia, condivisione, comprensione.

Poi riprende: “La cosa più importante è vedere i ragazzi allegri, felici. Dobbiamo essere bravi noi adulti ad insegnare loro le cose giuste”. E ancora. “Mi gratifica tanto la risposta degli insegnanti. Sono stati entusiasti, hanno accolto il progetto in maniera molto positiva. Il gelido inverno renderà queste iniziative più complesse ma stiamo già studiando come proseguire”. Il succo di frutta delle undici e trenta chiude un intermezzo di pura felicità. Per i bambini è tempo di tornare in classe, ma quanto è stato bello vivere un momento così.