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E’ stato un pomeriggio drammatico per l’ìintera comunità di San Salvatore Telesino che si è raccolta attorno al feretro di Giuseppe Saudella, il poliziotto 21enne in servizio a Piacenza e deceduto nei giorni scorsi per una tragica fatalità nelle acque di Tenerife dove era in vacanza con un amico. 

Nel pomeriggio di oggi, difatti, la famiglia, gli amici, l’intera comunità, dopo quasi 24 ore di camera ardente nei locali del Comune di San Salvatore Telesino, hanno salutato per l’ultima volta Giuseppe con il funerale la cui omelia è stata tenuta da Monsignor Mimmo Battaglia, oggi Arcivescovo metropolita di Napoli, ma in passato e per lungo tempo Vescovo della comunità di Cerreto Sannita-Telese Terme e Sant’Agata dei Goti.

“Tutta questa gente che è qui si attende delle risposte alle tante domande sul perchéb – ha esordito il monsignore – Noi in questo pomeriggio ci ritroviamo qui e tu non sei qui. Ma tu sei con noi, ma in un’altra dimensione. Eppure non ci sono parole. Forse l’unica parola che vorrei ascoltare delle tante e la parola grazie. Grazie Giuseppe. Grazie per la tua vita, grazie per esserti donato e aver amato la tua famiglia, i tuoi genitori, tua sorella, i tuoi amici. Celebrare questa messa significa celebrare il mistero della Pasqua. In qualche modo Giuseppe ha vissuto la stessa esperienza di Nostro Signore. Ma chi ama, non muore, si dona. Allora grazie Giuseppe. Adesso, però, prega per noi, sopratutto per i tuoi genitori. Loro che hanno avuto la gioia più grande di averti come figlio e nello stesso tempo il dolroe più grande, perchè non c’è dolore più grande della morte di un figlio. I suoi occhi dentro i vostri occhi, il suo cuore dentro il vostro cuore. Perchè chi ama non muore”.

Le toccanti parole di monsignor Battaglia hanno squarciato i cuori già doloranti e riempito gli occhi di lacrime.  Il feretro è stato accolto al suo arrivo presso la Chiesa di Santa Maria dell’Assunta da tantissimi colleghi poliziotti di Giuseppe che lo hanno onorato con due diversi picchetti d’onore, uno all’ingresso della chiesa e altri due ai margini dell’altare, durante tutta la celebrazione. Solo il lungo applauso finale, quando il feretro è fuoriuscito dala chiesa, ha spezzato il silenzio ‘assordante’ che per tutto il pomeriggio ha avvolto San Salvatore Telesino.