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Sono trentaquattro nel Sannio i comuni ‘Rifiuti Free’, ovvero quelli in cui la produzione pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 Kg.

A dirlo è Legambiente che ha reso noto il risultato nel consueto dossier sul riciclo, giunto quest’anno alla ventinovesima edizione. La premessa di contesto non è incoraggiante: in Italia i ‘Comuni Free’ sono 590, in diminuzione rispetto al recente passato. Paghiamo anche qui gli effetti della pandemia: il Covid ha infatti obbligato a conferire nell’indifferenziato tutti i rifiuti prodotti dai contagiati, portando da un lato alla diminuzione della percentuale di raccolta differenziata, dall’altro all’aumento della produzione pro-capite di rifiuto da avviare a smaltimento.

In controtendenza rispetto al dato nazionale è invece il Sud Italia che nel 2022 (e si fa dunque riferimento al 2021) conta 167 Comuni Rifiuti Free (cinque in più rispetto allo scorso anno). Di questi, 81 si trovano in Campania per una percentuale sul totale di Comuni (550) pari al al 14,7%. Risultato decisamente positivo considerato che soltanto Veneto (26,8), Trentino Alto Adige (20,9) e Friuli Venezia Giulia (18,1) registrano numeri più alti. Nel Sud, dunque, nessuno fa meglio di noi.

Buona parte del merito va ascritto proprio al Beneventano. Basta guardare la graduatoria regionale che comprende i comuni con una popolazione inferiore a 5mila abitanti: dei 70 centri ‘Free’ (vuol dire, lo ribadiamo, che la produzione pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 Kg) ben 32 sono sanniti. Decisivo anche il Salernitano che piazza in classifica 25 Comuni, conquistando tutte le prime sei posizioni (San Gregorio Magno, Prignano Cilento, Controne, Ottati, Felitto, Montano Antilia). 

Settimo è Baselice, con una produzione di rifiuti pro-capite del 40,8%. Nella ‘Top ten’ campana anche Faicchio, decimo (42,8%) in graduatoria. Gli altri Comuni a meritarsi l’attestato ‘Free’ sono: San Giorgio la Molara (13esimo, 45,5%), San Lorenzo Maggiore (14, 46,3%), Guardia Sanframondi (15, 46,5%), Calvi (16, 46,6%), Sant’Arcangelo Trimonte (17, 46,8%), Paduli (20, 48,3%), Ginestra degli Schiavoni (21, 50,3%), Sassinoro (22, 50,8%), Circello (23, 51,4%), Campolattaro (24, 51,4%), Moiano (27, 54,8%), Fragneto l’Abate (28, 54,9%), Forchia (31, 56,7%), Cerreto Sannita (32, 52,7%), Cautano (33, 57,8%), Colle Sannita (34, 58,1%), Castelvetere in Val Fortore (37, 59,6%), Pietraroja (38, 59,6%), Cusano Mutri (39, 61,4%), Montefalcone di Val Fortore (42, 62,8%), Arpaise (43, 63,3%), Castelvenere (44, 64,4%), Foiano di Val Fortore (46, 65,4%), Durazzano (49, 67,1%), Morcone (51, 68,5%), San Leucio del Sannio (56, 70,3%), Apollosa (61, 72,8%), Sant’Angelo a Cupolo (62, 72,9%), Bucciano (65, 74,3%), Castelpagano (70, 75%).

Nella graduatoria che comprende i Comuni con una popolazione tra i 5mila e i 15mila abitanti, poi, buona l’affermazione di Apice che con una produzione pro-capite del 67% si piazza al quinto posto, subito avanti a Montesarchio (67,6%).

Sopra ai 15mila abitanti, infine, gli unici comuni promossi sono Ottaviano, Baronissi e Nocera Superiore.